FRANA AD OLMITELLO, MUORE PEPPE IALLONARDO

Piove, l’isola frana e ci scappa il morto: ormai negli ultimi dieci anni, l’elenco delle persone travolte dal fango e dal terriccio che viene giù dalla montagna, si allunga con una frequenza spaventosa.

Oggi, a farne le spese è stato il 50enne giuseppe iallonardo, che è stato travolto dallo smottamento di terreno nel vallone di olmitello, sulla spiaggia dei maronti. Peppe ha letteralmente speso la sua vita per i maronti e per olmitello, dove viveva per gran parte dell’anno, portando avanti il ristorante di famiglia, l’oasi “la vigna”….Per decenni, lo abbiamo visto in prima linea battersi per la soluzione dei problemi che si riconducevano alla sorgente di olmitello, dalla sua risistemazione strutturale fino a volerne caparbiamente difendere la salubrità, ottenendo la realizzazione di una tubazione che conducesse direttamente in mare lo scarico di acqua sorgiva che proviene dall’alto e percorre tutto il vallone, fino a sfociare nel mare dei maronti..Personaggio a tratti eccentrico, quasi sempre riconoscibile per la sua bandana portata quasi come segno distintivo, Peppino Iallonardo ha sempre fatto sentire la sua voce, da singolo e come membro di associazioni e comitati, fino ad arrivare – ultima in ordine di tempo – alla candidatura alle elezioni comunali di barano del 2012 nella lista Liberi per Barano con il candidato sindaco giovanni migliaccio.

Oggi, la tragedia che lo ha strappato alla vita ed agli affetti di familiari ed amici: preoccupato per le condizioni del tempo, si era recato in fondo all’alveo per un sopralluogo; non vedendolo ritornare, i familiari lo hanno cercato e trovato sepolto dalla frana – non di grosse dimensioni – che si era staccata dal vallone e lo aveva colpito in pieno.

Sul posto, dopo il “tam tam” della notizia, che ha fatto il giro del web, sono giunti gli amici, tanti Baranesi; quindi, i carabinieri della stazione di Barano che hanno svolto l’ingrato compito di avviare la rimozione del corpo ormai esanime, e disporne il trasferimento, come ordinato dal magistrato di turno.

E sul social network subito si è alimentata la polemica, forte: il richiamo a monte vezzi del 2006 e a casamicciola del 2009 è stato il punto di riferimento per chiedersi quando, dopo tutte queste morti, sull’isola d’ischia si disporrà seriamente un piano di contenimento del rischio idrogeologico.

Ma, se è vero che piove sempre sul bagnato, c’è dietro l’angolo chi, da verde, tira fuori il solito accostamento all’abusivismo edilizio che ha provocato il sacco del territorio! E’ il senso dell’intervento dell’ex assessore provinciale francesco borrelli che fa il pari con il collega di partito, senatore bartolomeo pepe, sostenendo che “la regione e lo stato sono purtroppo assenti da un territorio devastato dal dissesto idrogeologico e dall’abusivismo edilizio. La chiusura di strade o gli interventi che stanno avvenendo adesso dimostrano ancora una volta come questo territorio sia sostanzialmente impreparato e lasciato solo ad affrontare le emergenze”.

Le domande sono contenute in una interrogazione parlamentare che lo stesso senatore Pepe ha rivolto al governo.

Al coro si aggiunge legambiente: “anni di malgoverno, mancati controlli, mancata politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, ma anche il dissesto idrogeologico aggravato dalla devastazione selvaggia del territorio, dalla sua cementificazione” sono, per michele buonomo presidente di legambiente campania, le cause di quanto avviene ad ischia quando frana, pur aggiungendo nello stesso comunicato di “non sapere ancora quali sono le cause della tragedia di oggi”…

Per il presidente della commissione ambiente e territorio della camera, ermete realacci, “è necessario accelerare gli interventi e le misure per la messa in sicurezza, soprattutto in un territorio come ischia che ha già pagato un pesante prezzo al dissesto idrogeologico e all’abusivismo edilizio”.

E così, mentre si continua a parlare e a dibattere, l’isola cade a pezzi, su sollecitazione della natura che qui si mostra matrigna, perchè presenta un conto salato alla popolazione, che perde ancora uno dei suoi figli più affezionati….

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