DEMOLIZIONI A SANT’ANGELO. IL TAR DA RAGIONE A ROCCO BAROCCO

Hotel Villa Bina - Il borgo di Sant'angeloVia libera alla demolizione degli abusi di Sant’Angelo. Il TAR Campania Napoli dà ragione a Rocco Barocco, difeso dall’avvocato Bruno Molinaro, nella sua battaglia contro i vicini, ai quali l’ufficio tecnico del comune di Serrara Fontana aveva contestato una serie di opere abusive, compresa la sopraelevazione di un solaio, con notevoli incrementi di cubatura.

rocco-barocco

Condannati i vicini anche al pagamento delle spese processuali.

Il TAR, con sentenza recentemente pubblicata sul sito della giustizia amministrativa, nell’accogliere le tesi sostenute nell’interesse dello stilista dall’avvocato Molinaro, ha innanzitutto affermato un importante principio secondo cui, in presenza di abusi commessi in zona assoggettata a vincolo paesaggistico, la norma da applicare è sempre quella dell’articolo 27, che delinea una sorta di pronto intervento repressivo in materia urbanistico-edilizia, di competenza dell’ufficio tecnico, che non prevede alcun termine dilatorio per la esecuzione della demolizione.

Il TAR ha anche chiarito che, seppure le opere abusive sono risalenti nel tempo, vanno comunque demolite, perché, a differenza di ciò che avviene in materia penale, il potere sanzionatorio spettante all’amministrazione comunale non è soggetto ad alcun termine di prescrizione, non potendo ammettersi l’ esistenza (per il lungo tempo trascorso) di alcun affidamento da tutelare alla conservazione di una situazione di fatto abusiva.

Da notare che, come emerge da quest’ultima decisione, il comune di Serrara Fontana in precedenza era rimasto inerte, nonostante le sollecitazioni di Rocco Barocco che assumeva di aver subito grave pregiudizio dalle abusive edificazioni eseguite presso il fabbricato limitrofo.

Il Barocco si era visto, pertanto, costretto a ricorrere al TAR per l’annullamento del silenzio-rifiuto.

Anche in tale giudizio il TAR aveva accolto le richieste di Rocco Barocco, nominando, altresì, in caso di perdurante omissione, il Prefetto di Napoli o un suo delegato, quale commissario ad acta, con il compito di dare, appunto, concreta esecuzione all’ordine del giudice amministrativo.

Il comune, dopo tale decisione, aveva finalmente avviato il procedimento, limitandosi, tuttavia, ad affidare a due tecnici esterni all’amministrazione comunale il compito di provvedere a taluni adempimenti ritenuti propedeutici alla materiale esecuzione dell’unica ordinanza di demolizione adottata nel gennaio del 1980, peraltro mai impugnata, conferendo, in particolare, al primo l’incarico di progettazione, direzione e coordinamento della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione dei lavori di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi ed al secondo quello del collaudo tecnico-amministrativo e statico delle strutture.

La sentenza che ora chiude la vicenda rigetta, in buona sostanza, i ricorsi dei vicini che avevano adito la giustizia amministrativa per vedere annullati i provvedimenti adottati dal comune.

Da sottolineare ancora che il commissario ad acta nominato dal Prefetto di Napoli per dare esecuzione alla demolizione gia disposta aveva anche chiesto al TAR una proroga in ragione del fatto che il comune aveva comunque avviato il procedimento esecutivo mediante la nomina dei due tecnici esterni.

Il TAR aveva però rigettato anche l’istanza di proroga del commissario ad acta, dando così via libera alle ulteriori iniziative repressive sollecitate da Rocco Barocco.

Le ultime notizie

Newsletter

Continua a leggere

NAPOLI. ALLA MOSTRA D’OLTREMARE LA PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEL BUSINESS

Tutto pronto per la prima edizione del Festival del Business, che avrà luogo alla Mostra d’Oltremare di Napoli il prossimo 22 marzo 2024 dalle...