Si è concluso stamane innanzi al giudice monocratico del Tribunale di Napoli, Sezione distaccata di Ischia, Dott.ssa Laura De Stefano, il processo a carico del parrucchiere ischitano Carmelo Amente per il lancio di un contenitore di urina all’indirizzo di Carmine Barile e Gianluca Trani, all’epoca dei fatti rispettivamente Sindaco reggente del comune di Ischia e Presidente del Consiglio comunale.
L’Amente era imputato dei seguenti reati:
“a) reato di cui all’art. 341 bis c.p. per avere, in luogo pubblico ed alla presenza di più persone riunite nel Consiglio Comunale, offeso l’onore e il prestigio dei pubblici rappresentanti, il Sindaco del Comune di Ischia, Barile Carmine, e il Presidente del Consiglio Comunale, Trani Gianluca, rivolgendo ai predetti, nell’esercizio della proprie funzioni, l’espressione “questo è quello che sto bevendo da otto giorni” e lanciando nei confronti dei predetti un bicchiere di plastica, contenente urina;
- b) del reato di cui all’art. 338 c.p., perché, con la condotta di cui al capo che precede, usava violenza ai rappresentanti politici riuniti nel Consiglio Comunale al fine di impedirne o turbarne comunque l’attività”.
Nel processo si sono costituiti “parte civile” entrambe le persone offese Barile e Trani, difese dall’avvocato Lorenzo Bruno Molinaro, così come lo stesso comune d’Ischia difeso dall’avvocato Massimo Stilla.
All’udienza odierna il Pubblico Ministero presente in aula ha chiesto la condanna dell’imputato alla pena complessiva di un anno e sei mesi di reclusione.
Nella circostanza l’imputato ha anche reso spontanee dichiarazioni, ammettendo i fatti e riconoscendo che la sua condotta era effettivamente ingiustificata anche se la vicenda che vi aveva dato origine aveva procurato disagio alla sua attività lavorativa.
Conclusa la discussione delle parti, nel tardo pomeriggio è stata data lettura del dispositivo.
Il Tribunale ha condannato l’imputato Amente per il reato di oltraggio a sei mesi di reclusione e al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede, oltre spese di costituzione e difesa.
Dall’altro reato contestato dal P.M. l’imputato è stato invece assolto “perché il fatto non sussiste”.
Le motivazioni saranno depositate nei prossimi giorni.
Per la cronaca, i fatti che hanno innescato l’esercizio dell’azione penale sono stati così ricostruiti dalla difesa delle parti civili.
Per la data del 30 giugno 2015 era stata fissata, in seduta straordinaria, apposita seduta del Consiglio Comunale di Ischia su argomenti richiesti dalla minoranza consiliare e da Gianluca Trani, allora Presidente del Consiglio Comunale, aventi ad oggetto, fra l’altro, la questione relativa ai lavori pubblici in corso di svolgimento nel territorio comunale per la realizzazione di cinque tratti di rete fognaria.
Occorre anche precisare che, all’epoca dei fatti, l’imputato Carmelo Amente stava effettuando da diversi giorni, quale forma di protesta contro la decisione dell’amministrazione di svolgere i predetti lavori nel periodo estivo, uno sciopero della fame e della sete
Senonché, verso le ore 19.30 della data prefissata della seduta consiliare, l’imputato, dopo essersi introdotto nella parte dell’aula consiliare riservata ai Consiglieri Comunali, delimitata da piantana con cordone, avvicinatosi al tavolo della Presidenza cui erano seduti il dott. Carmine Barile, Sindaco reggente f.f., la dott.ssa Paola Mazzella, Responsabile SUAP del Comune di Ischia, il Presidente del Consiglio Comunale, dott. Gianluca Trani, e il Segretario Generale del Comune, dott. Giovanni Amodio, e dichiarando a gran voce di non riconoscere alcuna autorità al Consiglio Comunale “poiché dovrebbe essere sciolto per la Legge Severino”, prelevava da un vassoio offertogli da persona non identificata un bicchiere contente liquido giallastro piuttosto scuro, che rovesciava improvvisamente sul volto del Sindaco Barile, investendone le mucose (bocca, occhi e naso).
Alcuni schizzi di urina attingevano al volto anche il Presidente del Consiglio Gianluca Trani.
Da quanto documentato, la necessità di svolgere i lavori per la rete fognaria nel comune di Ischia anche durante la stagione turistica era sorta, nella circostanza, dal fatto che la Regione Campania, con propri provvedimenti di accelerazione della spesa, aveva fatto obbligo agli enti locali di rendicontare i finanziamenti ottenuti per la realizzazione di lavori pubblici entro il termine perentorio del 31 dicembre 2015 sotto pena di decadenza e conseguente esposizione degli enti locali verso le imprese aggiudicatarie.