Oltre 55.000 scarpe a marchio “Hogan” e “Adidas”, talmente simili all’originale da poter indurre in errore l’occhio più esperto, sono state sequestrate in 3 fabbriche clandestine, anch’esse poste sotto sequestro, a Marano, Sant’Anastasia e Cercola. I capannoni erano attrezzati con 39 macchinari professionali di ultima generazione, dove lavoravano 12 operai, ovviamente, del tutto in nero. Le indagini dei Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno percorso a ritroso la “filiera del falso” e, anche grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, hanno permesso di disarticolare un pericoloso sodalizio criminoso dedito alla produzione, alla gestione e al controllo del settore illecito della contraffazione con ramificazioni commerciali in Lazio ed in tutto il sud-Italia e contatti con la criminalità organizzata partenopea. E’ da questo tipo di attività, infatti, che le organizzazioni criminali, specialmente la camorra, traggono storicamente ingenti profitti per poi impiegarli nel mantenimento economico degli affiliati, nel traffico di droga, nell’acquisto di armi ed in attività finanziarie apparentemente lecite. Le perquisizioni hanno consentito di sequestrare 80.000 euro in contanti. A conclusione delle complesse investigazioni, dirette dal pm della Dda Catello Maresca, le Fiamme Gialle del Gruppo di Fiumicino hanno arrestato 10 persone.
Sequestrati, inoltre, beni mobili ed immobili tra cui una lussuosa villa a Ischia (nel comune di Casamicciola), 2 imbarcazioni a motore, 7 tra autoveicoli e motocicli e conti correnti per un valore complessivo pari a 2 milioni di euro. La vasta operazione di polizia ha visto la partecipazione di oltre 50 finanzieri.Nel corso di un ulteriore intervento a contrasto della commercializzazione di prodotti contraffatti sono stati gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Capitale a far irruzione in due negozi di calzature e articoli sportivi di Napoli e Roma gestiti da due imprenditori cinesi e pieni di scarpe Adidas, Hogan e New Balance “taroccate”, tutte in vendita per una “modica” cifra che oscillava dai 40 ai 60 euro. I due sono stati denunciati
da il mattino.it