Prosegue in Campania la repressione del fenomeno dello smaltimento illecito di rifiuti grazie all’azione delle forze dell’ordine e della magistratura che nella giornata di ieri hanno messo a segno importanti risultati.
I carabinieri del Noe hanno sgominato un’associazione a delinquere arrestando 12 persone.
I militari dell’arma, coordinati dalla Dda partenopea, hanno fatto luce su un vero e proprio business grazie al quale sono state smaltite illecitamente oltre mille tonnellate di rifiuti speciali provenienti da aziende private che, grazie ad accordi corruttivi, conferivano e facevano sparire quella tipologia di materiale in un impianto pubblico, lo stir di Tufino, nel Napoletano, dove quello scarto neppure si doveva avvicinare.
C’era chi teneva i contatti con gli imprenditori interessati all’affare, c’erano i dipendenti infedeli della Sapna (società della città metropolitana di Napoli che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti solidi urbani), che in cambio di mazzette facevano passare e trattavano i carichi.
C’era anche chi faceva in modo che l’accesso degli autocompattatori, senza geo localizzazione, non lasciassero traccia e anche chi sapeva e non parlava.
Alcuni indagati, inoltre, rubavano dall’impianto costose bobine di ferro, del valore di 20mila euro ciascuna..
Tra i destinatari delle misure cautelari un autista di una società che si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti sull’isola di Ischia, ritenuto insieme ai dipendenti della Sapna, capo e promotore dell’associazione a delinquere. Era lui a coordinare gli autisti coinvolti nello smaltimento illecito dei rifiuti speciali nello stir di Tufino. Non solo. Procacciava gli imprenditori interessati al business e si teneva in contatto con i dipendenti “infedeli” dell’impianto. È ritenuto coinvolto anche nel furto delle bobine di ferro, era il referente degli autisti che trasportavano i rifiuti, riceveva – per carabinieri e magistrati inquirenti – i compensi da distribuire alla squadra di cui faceva parte.