Questa mattina gli agenti del Commissariato di Polizia di Ischia, diretti dal vicequestore Stefania Grasso, hanno provveduto a liberare l’area di Zaro dai compattatori Ego Eco che veniva utilizzata come sito di trasferenza di rifiuti solidi urbani e parcheggio dei mezzi.
La disposizione del sequestro con provvedimento del gip del Tribunale di Napoli, sottoscritto dal pm lucia esposito; l’area era utilizzata per la sosta e la trasferenza abusiva dei rifiuti.
Una vicenda questa di zaro che è partita oltre un anno fa: il 25 febbraio del 2013 infatti cominciarono i lavori per realizzare a Zaro un’area interamente dedicata ai rifiuti, proprio all’ingresso del sentiero che poi porta giù al mare.
La zona venne asfaltata e mentre procedevano i lavori immediatamente cominciarono le proteste.
I residenti della zona, gli ambientalisti, e gran parte della società civile si indignarono di fronte alla scelta di deturpare un luogo di così grande valore paesaggistico;
peraltro – fecero notare in molti – l’area di stoccaggio rifiuti veniva realizzata proprio sulla strada che porta alla Colombaia e poco dopo i giardini La mortella, due luoghi di interesse culturale per l’isola di Ischia.
il Comune di Forio individuò l’area di Punta Caruso per consacrarla ai rifiuti con due delibere di giunta: la 140 del 19 novembre e la 8 del 14 gennaio; nelle delibere si parlava di area «adibita provvisoriamente per la sosta di automezzi dedicati alla raccolta dei Rsu». L’intervento costò al Comune di Forio oltre 100mila euro.
Giungiamo all’agosto di quest’anno il sindaco emise l’ordinanza numero 156 del 19.08.2013 con la quale si disponeva che la EGO ECO Srl utilizzasse l’area di proprietà comunale di Zaro per la sosta degli automezzi adibiti alla raccolta dei RSU, nonché per le operazioni di trasbordo;
la soprintendenza aveva concesso l’uso dell’area fino al 30 giugno;
ma la richiesta di proroga avanzata dal comune non venne accettata, così l’ordinanza 156 venne revocata: la ego eco non poteva più utilizzare l’area; di di lì a poco il 24 settembre venne sottoposta a sequestro dall’autorità giudiziaria proprio perché ubicata in una zona di grande pregio naturalistico a protezione integrale. Cosa accadde quindi? La ego eco continuò l’attività all’esterno dell’area sequestrata adibendola a sito di trasferenza dei rifiuti in assenza di autorizzazioni. Oggi l’ultimo capitolo con il sequestro anche di quest’area;
ma come nel gioco della campana i camion dell’ego eco sono ancora lì, solo a qualche metro di distanza dall’area sequestrata, parcheggiati lungo la strada sotto gli occhi di tutti. Il cattivo odore rimane, l’offesa alla natura ed al paesaggio, pure; il degrado sta sempre lì sotto gli occhi dei turisti che vanno alla colombaia. Si aggiunge adesso che alcuni mezzi parcheggiati in doppia fila sono anche di intralcio alla circolazione delle auto. Come per dire: al peggio non c’è mai fine!
La notizia del sequestro penale e della evacuazione dell’area di Zaro intanto è stata accolta con grande soddisfazione dai vertici della ASSOCIAZIONE ECOLOGISTA “P.A.S. PRONATURA”/ONLUS, la quale, avvalendosi della consulenza e dell’assistenza legale dell’avv. Bruno Molinaro, ha avviato dall’inizio del nuovo anno importanti e decisive iniziative, sia in ambito penale che amministrativo, finalizzate alla eliminazione delle fonti di inquinamento ambientale e al ripristino dell’originario stato dei luoghi in una località, quale è, appunto, quella di Zaro, ad altissima valenza paesaggistica e naturalistica.