“Sull’isola d’Ischia, gli eventi legati a forti acquazzoni si possono ripetere”: lo sostiene il prof.Franco Ortolani, Ordinario di Geologia, direttore del Dipartimento Scienza del Territorio presso l’Università Federico II di Napoli. Studioso, ritenuto tra i massimi esperti in Italia in materia di salvaguardia ambientale, analisi e metodologie di intervento per i fenomeni alluvionali e sismici.
Il prof. Ortolani, che ha avuto modo di studiare gli eventi di Monte Vezzi (30 aprile 2006) e quello di Casamicciola (10 novembre 2009) è giunto a questa conclusione: “Data la eccessiva urbanizzazione, di fronte a fatti straordinari come le cosiddette bombe d’acqua, non è pensabile porvi rimedio in maniera definitiva con interventi strutturali per eliminare i problemi”.
La cosa che però si può fare è quella di prevenire l’evento piovoso straordinario, in modo da mettere in sicurezza i cittadini: “siamo arrivati alla conclusione – dice infatti Ortolani – di poter individuare sul nascere l’evento, mentre inizia la pioggia, con un pluviometro tarato in maniera tale da registrare l’entità della pioggia ogni due o tre minuti. In questo modo, potremmo avere alcune decine di minuti di tempo per mettere in sicurezza le popolazioni interessate. Non si può aspettare che avvenga l’evento”.
La soluzione è stata prospettata da un paio d’anni sia a livello nazionale che regionale, ma “hanno tutti fatto orecchie da mercante”.
I costi? “Per una rete adatta ad un territorio come Casamicciola, bastano circa 10 mila euro”, sostiene Ortolani.
Quindi, per gli eventi delle “bombe d’acqua” che si verificano periodicamente nel passaggio tra l’estate e l’inverno e in primavera, i “meteo serial killer” come li definisce Ortolani, “si può individuare la difesa, ma non si può pensare di mettere in sicurezza tutto il territorio, ma si può mettere in salvo i cittadini”. Ai sindaci il compito di prenderne coscienza e provare…