Nemmeno la pioggia ha fermato la festa di s.anna che, sabato sera, si è svolta regolarmente, preceduta come è noto dai pregiudizi legati alle novità annunciate e che hanno modificato il canovaccio dello spettacolo che negli ultimi anni eravamo stati abituati a vedere nella baia di ischia ponte. Finita l’era del palio, durata 15 anni, non sono mancati fischi e disappunto per la classifica finale, a dimostrazione che nemmeno una giuria di esperti internazionali pluridecorati riesce ad accomunarsi al giudizio popolare. E se ne è resa conto anche la presentatrice, l’attrice indigena Lucianna de falco quando, nel tentativo di sedare l’evidente malcontento del pubblico, ha proposto di affidare il responso finale dal prossimo anno all’applausometro del pubblico presente nella baia ad assistere alla sfilata. E giusto per continuare sulla scia del dissenso, mastica ancora una volta amaro la comunità di serrara fontana, che si è sentita “gabbata” per la seconda volta: già anni fa, con il sindaco cesare mattera, si manifestò apertamente il disappunto per un risultato ritenuto ingiusto. Oggi, il giorno dopo della festa, l’attuale sindaco rosario caruso affida il suo commento di certo sarcastico – tra le righe – ad un messaggio pubblico su facebook: Faccio i complimenti a tutti i costruttori delle barche di “S.Anna che con sacrificio, sudore ed impegno economico hanno realizzato delle BELLE barche, lottando anche contro il meteo.
BRAVI ai miei ragazzi di Serrara Fontana che hanno lavorato con dedizione e passione per realizzare una barca ricca di movimento (come il carro alato) di effetti di coreografie come la danza del sole. Siete stati tutti straordinari. Peccato che, per la troppa fretta di qualcuno, la scena madre non si sia vista bene. Complimenti ai vincitori che hanno realizzato una bella barca”. Ultima, ma non ultima, la considerazione sui fuochi mancati: gli irriducibili che si assiepano sulle zone alte, dalla superstrada a campagnano, a cartaromana o che prendono barche e motoscafi dalla terraferma per raggiungere la baia di ischia ponte per ammirare il classico spettacolo di fuochi pirotecnici, sono rimasti a dir poco delusi. I fuochi sono per molti la festa nella festa. Sono un’attrattiva che cammina parallella all’evento. Uno spettacolo che ha i suoi ammiratori che qualunque sia l’evento sono lì a giudicare l’abilità del fuochista. E Sant’Anna è stata per anni un punto di riferimento, un appuntamento da non perdere. Ma veniamo alla cronaca di questa 82esima edizione: non ha sorpreso il primo posto per la barca “I più fiori di Aenaria”, ispirata al testo inedito del cantautore Vinicio Capossela e allestita dal Comitato San Giovan Giuseppe per il Borgo di Celsa, l’antica denominazione di Ischia Ponte. La barca vincitrice ha preceduto di un soffio la seconda classificata, “Mare è amore” dell’Isola dei Misteri di Procida, legata al tema di Andrej Longo.
Al terzo posto “La festa del sole” della Pro Loco Serrara Fontana (ispirata alle parole dell’artista Elio Marchegiani), quarta “Da na cancellata… quante ricuorde” dell’associazione “Largo dei Naviganti” della Marina della Mandra (costruita sulle suggestioni inedite di Erri De Luca). Una sfilata anticipata dalla presentazione al pubblico delle tre installazioni artistiche legate all’evento, nate dall’estro e dal talento di Marisa Albanese, Daniele Papuli e Roberto Marchese. Omaggi originali e inediti a Sant’Anna e alla Festa. Per quanto riguarda i riconoscimenti speciali: alla barca della Marina della Mandra (“Da na cancellata …quanta ricuorde”) sono andati il Premio Funiciello e il premio Domenico Di Meglio (assegnato attraverso il gradimento del pubblico con il sistema dell’applausometro), a “I più bei fiori di Aenaria” del Borgo di Celsa il premio Nerone (per il migliore allestimento scenico). Un ex aequo tra le barche dell’Isola dei Misteri di Procida (“Mare è amore”) e della Pro Loco Serrara Fontana (“La festa del Sole”) per il premio Andrea Di Massa, assegnato alla barca più innovativa. La voce di Patrizia Spinosi, la chitarra di Michele Bonè e le percussioni di Virgilio Brancaccio hanno contribuito al racconto della serata , con la partecipazione di Simone Carotenuto, dei Tammorrari della Scuola del Folklore e della Banda Città di Forio, che hanno poi fatto da colonna sonora live per lo spettacolo piromusicale della Fireworks Lieto. Ma anche qui, l’innovazione ha lasciato tutti di stucco in un surreale silenzio, rotto solo alla fine, quando è iniziato l’incendio del castello: al suonare delle prime note di Blue Dolphin di Steven Schlaks, si è levato dalla baia un urlo liberatorio di assenso, seguito da un fragoroso applauso di benvenuto.