“Dirigerò Il libro della giungla” in versione performance capture. Lo annuncia a Ischia Global Andy Serkis, che è stato Gollum del Signore degli anelli, King Kong e il leader Cesare del nuovo ”pianeta delle scimmie (in sala in Italia da Fox in oltre 500 copie dal 30 luglio). “Ho sviluppato una grande passione per questa che non è solo tecnica – ha detto l’attore inglese, considerato il massimo interprete di personaggi digitali – ma una recitazione unita alla scienza”. Andy Serkis ha sposato a tal punto la performance capture da fondare uno studio a Londra “che è anche laboratorio creativo”, ed è lì che sta prendendo forma il Libro della giungla. Serkis esordirà così alla regia, dopo aver diretto per Peter Jackson la seconda unità di The Hobbit. Il 50enne attore londinese, nel cast anche del nuovo Avangers, ripercorre le tappe della tecnologia per cui ormai è un numero uno. “E’ nata per la scienza medica, per vedere i movimenti delle gambe nel post operatorio, poi ha cominciato ad essere applicata ai videogame e piano piano anche al cinema dove si chiamava motion capture. La svolta è stata per Gollum del Signore degli anelli. Non è solo tecnologia, è studiare ogni movimento, ogni vocale per rendere credibili questi personaggi digitali. Ma lui era l’unico tra tanti attori in carne ed ossa, il passo successivo è stato King Kong che aveva i sensori anche sul viso per catturare le espressioni facciali. Con il primo capitolo L’alba del pianeta delle scimmie e il secondo ora in sala è stato un’ulteriore crescita, perché le riprese sono state tutte in esterni. La performance capture è uscita dallo studio per diventare qualcosa di ancor più reale, è elettrizzante per un attore non avere limiti fisici, è un sogno alla portata delle generazioni future”, dice entusiasta Serkis che progetta anche una Fattoria degli Animali da Orwell.