ALLUVIONE DI CASAMICCIOLA. I MORTI MERITANO GIUSTIZIA, IL POPOLO UN GOVERNO MIGLIORE. DI ANTIMO PUCA

Il maltempo, certo! Ma anche l’incuria dell’uomo, che è piuttosto diffusa. Bisogna iniziare a segnalare alla politica da un lato le criticità del territorio della nostra Isola e, altro lato, il pericolo dei cambiamenti climatici tra siccità e piogge sempre più intense. il discorso vale dovunque il territorio è stato abbandonato perché le poche risorse finanziarie che gli strozzini dell’Unione europea dell’euro lasciano al nostro Paese vengono impiegate in tanti settori tranne che nella difesa dell’ambiente. I fatti luttuosi nell’isola ne sono una drammatica testimonianza.
I disastri ambientali sono frutto dell’incuria di chi oggi amministra l’Italia a livello nazionale, regionale e comunale. I responsabili dei disastri di tutti i territori in cui le catastrofi si sono già manifestate, a prescindere che nei cambiamenti climatici, sono da ricercare tra tutti quei soggetti (Sindaci, Presidenti delle Regioni, Presidenti del Consiglio) che hanno consentito la cementificazione selvaggia, le deroghe ai Piani regolatori , i disboscamenti. I pubblici amministratori non hanno messo in sicurezza i territori contro il dissesto idrogeologico attraverso la realizzazione di opere di prevenzione. Come se ciò non bastasse, la classe politica preferisce intervenire quando c’è lo ‘stato di emergenza’, poiché in queste circostanze è possibile derogare alle rigide norme che regolamentano le gare d’appalto. Non solo la politica non fa nulla per la prevenzione dei disastri ambientali, ma quando si verificano ne approfitta per gestire allegramente appalti in deroga alle leggi che regolano i lavori pubblici!
Dobbiamo batterci per la stabilizzazione degli operai forestali, sempre in prima linea per combattere incendi boschivi ed effetti nefasti del dissesto idrogeologico.
Invece alcune fallimentari organizzazioni sindacali insieme con partiti politici (falliti quanto le organizzazioni sindacali) si battono per stabilizzare precari di una Pubblica amministrazione che fa acqua da tutte le parti proprio perché negli anni, anche nei decenni, è stata riempita di personale non qualificato, precari raccolti di qua e di là per raccattare voti. Vergogne totali!
È necessario che lo Stato metta in piedi velocemente un piano nazionale per la messa in sicurezza del territorio. La cura del territorio è l’unico rimedio contro i danni causati dalle alte precipitazioni meteorologiche, dalle frane, dagli smottamenti ed, in ogni caso, l’unico lavoro serio di cui ha bisogno il territorio ma che le istituzioni sono restii a praticare. Lo Stato inverta la tendenza, pratichi la prevenzione utilizzando a tal uopo, a tempo indeterminato, gli operai forestali e dei Consorzi di bonifica.
Il Governo e tutti i Governi regionali devono capire che senza lavori di prevenzione nel territorio e con l’intensificarsi dei cambiamenti climatici, il territorio medesimo cadrà a pezzi. L’emergenza si risolve con la prevenzione. La pianificazione della prevenzione inizia mettendo in campo a tempo indeterminato tutti gli operai forestali italiani (a costi irrisori rispetto a quelli che necessitano) qualora si intervenga in seguito alle emergenze foriere di lutti e dispersi.
Sottolineo alcuni elementi di opacità proprio in materia di tutela del territorio. Per la prima volta dopo decenni il passato Governo regionale ha utilizzato i fondi per fronteggiare il dissesto idrogeologico. Un fatto positivo, senza dubbio. Quello che non si capisce si riassume nella domanda: chi sono i soggetti che hanno realizzato o stanno realizzando queste opere per la quali, negli ultimi cinque anni, è stato impegnato un fiume di denaro pubblico? Agli annunci hanno fatto seguito i lavori? E, se è così, chi li sta realizzando? Un tempo di questi lavori si occupava l’Azienda Foreste Demaniali della Regione insieme con la terza direzione dell’assessorato regionale all’Agricoltura, la direzione Foreste. E’ ancora così? O questi lavori sono stati assegnati ai privati? Le opposizioni presenti nel Parlamento campano/Ischitano possono cominciare a fare chiarezza su questi aspetti oggi poco chiari? Ci sono aree della nostra Isola a rischio. Con i cambiamenti climatici in corso servono interventi che possono essere assicurati solo dalla presenza costante dell’uomo. Per questo dobbiamo sollecitare l’assunzione di operai forestali a tempo indeterminato per presidiare il territorio tutto l’anno con un servizio H 24. Ciò consentirebbe di effettuare la prevenzione degli incendi boschivi e gli interventi di prevenzione di frane, smottamenti e allagamenti che in certe aree potrebbero esporre la popolazione a grandi rischi. Aree dove le semplici piogge provocano già problemi seri.
I nostri morti reclamano giustizia. Soprattutto, una possibile evoluzione maturativa della politica dello Stato, dei cittadini stessi. Pena, altrimenti, fenomeni di regressione morale sempre più massiccia che potrebbero costituire, ahimè, il pabulum culturale delle future generazioni.

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