NAPOLI – I dirigenti dell’Area Marina Protetta del parco sommerso della Gaiola hanno lanciato l’allarme contro il progetto di raddoppio del collettore Sant’Antonio, che porterebbe in mare acque nere e piovane, minacciando la biodiversità della zona. Maurizio Simeone, direttore dell’Area Marina Protetta, ha espresso preoccupazione per il progetto, che aumenterebbe i carichi di acque nere da 100 a 200 metri cubi al secondo in caso di piogge consistenti. Simeone ha sottolineato l’importanza della Gaiola come polmone biologico della costa napoletana e ha invitato a conservare l’area protetta. Il progetto ha ricevuto pareri negativi da parte di molti studiosi e del mondo della cultura, che si sono uniti al parco per difendere questo paradiso costiero.