Nella strage del rapido 904 del 23 dicembre 1984 «furono usati 16 kg di esplosivo» perché così «il danno è grosso». Lo ha detto il consulente tecnico del pm, Giulio Vadalà, esperto esplosivista già dirigente della polizia scientifica, deponendo ieri al processo che vede il boss di Cosa Nostra Totò Riina imputato di essere il mandante dell’attentato. «L’esplosivo fu collegato su una reticella porta valigie in un corridoio del treno» ed «era collegato a un sistema di trasmissione radiocomandato con un ritardo affinché esplodesse in una galleria».