CACCIA. GIANCARLO D’URSO DELLA CONF.A.VI: STRUMENTALIZZATO L’INTERVENTO DI SERPICO

Sulla stampa locale e su televisioni e siti web negli ultimi giorni sta divampando la polemica tra le varie associazioni venatorie dell’isola d’Ischia tra primogeniture e posizioni prese e risultati ottenuti. E con l’intento di un intervento chiarificatore ci scrive Il Presidente Regionale della CONF.A.VI. Giancarlo D’Urso.

Gentile Direttore, in merito all’articolo apparso sul quotidiano “Il Dispari” del 21 ottobre u.s., dal titolo Libera Caccia e Federcaccia Ischia: giù le mani da Gianni Mattera, sia consentita una doverosa, quanto opportuna, replica. Premesso di non conoscere, personalmente, l’articolista, tale Peppe Matarese, che si presume, avendo personalizzato la vicenda, rappresenti una qualche associazione venatoria sull’isola; tuttavia il tenore delle sue argomentazione tradisce una scarsa o nulla conoscenza della materia di cui, comunque, ha inteso occuparsi. Lungi dal voler far trascendere l’episodio nell’ennesimo scontro tra ultimi e penultimi, appare doveroso chiarire, a proposito di stile, che, giammai, l’Avv. Serpico, nella nota a sua firma, ha fatto riferimento e/o accenno a personaggi e/o associazione venatoria particolari, diversamente da quanto si legge nello scritto a firma di Peppe Matarese. Ad ogni buon conto, e vorrà il Direttore pubblicare gli stralci che si trasmettono in allegato alla presente nota, il Presidente della Accell Isola d’Ischia, avv. Serpico, convenzionata con la CONF.A.V.I., si è limitato a riportare quanto verificatosi a seguito del noto provvedimento con il quale il Prefetto della Provincia di Napoli, in occasione del G7, disponeva il “divieto assoluto di trasporto e trasferimento, sia su gomma che su rotaia, di armi, esplosivi, sostanze esplodenti e gas tossici, nell’ambito della provincia di Napoli” nell’arco temporale dal 16 al 20 ottobre u.s.. In particolare, veniva documentato come lo scrivente, nella qualità di Presidente Regionale della CONF.A.V.I., con nota trasmessa a mezzo PEC del 16 ottobre, sollecitava il Prefetto della Provincia di Napoli, unica Autorità competente a trattare la questione vertendosi in materia di ordine e sicurezza pubblica, a voler consentire il trasporto delle armi ai titolari della relativa licenza, sia ad uso caccia che sportivo. Veniva, inoltre, comprovato come il Prefetto di Napoli, dott. di Bari, riscontrava positivamente la richiesta de qua, premurandosi, altresì, di incaricare l’Ufficio di Gabinetto di partecipare, telefonicamente, la Presidenza della CONF.A.V.I. Campania di tale decisione. Successivamente, sarebbe seguita la notifica, a mezzo PEC, della nota prot. 0398192 del 18.10.24, indirizzata, unicamente, alla CONF.A.V.I. Campania e, solo per conoscenza, alla Giunta Regionale della Campania – Direzione Generale Politiche Agricole Alimentari e Forestali – UOD 50.07.19. La circostanza comprova, senza possibilità di smentita alcuna, come la CONF.A.V.I. Campania sia stata l’unica associazione venatoria ad essersi approcciata alla problematica nei termini e modi previsti dalla legge, interessando, infatti, i soggetti istituzionalmente preposti alla sua risoluzione, o, almeno, non si ha notizia di similari iniziative. Riesce di non agevole comprensione l’affermazione proveniente dal Matarese allorquando si compiace ricondurre la risoluzione della questione ad una sollecitazione telefonica che il Presidente del Consiglio Comunale di Forio d’Ischia avrebbe rivolto all’Assessore Regionale Nicola Caputo, innegabilmente incompetente in materia. Non è dato conoscere, poi, la modalità di interlocuzione tra l’Assessore Caputo e la Questura di Napoli, forse un mero contatto telefonico (!?); Matarese nulla riferisce in merito, ma è sicuro di attribuire la primogenitura del nuovo provvedimento prefettizio a tale iniziativa. Quando di parla di stile ci si riferisce proprio a questo: da un lato, si vagheggia in merito ad una telefonata che avrebbe, immediatamente, indotto il Prefetto della Provincia di Napoli a riformare un suo precedente provvedimento; dall’altro la CONF.A.V.I., sempre adusa a documentare, con atti alla mano, le proprie iniziative, garantendo massima trasparenza, e non solo ai propri iscritti Ancora, il Matarese ignora oppure, in mala fede, nasconde la verità, che, dopo decenni di silenzio e disinteresse, tutte le sei municipalità isolane hanno sottoscritto un documento con il quale si richiedeva, tra l’altro, di consentire l’esercizio dell’attività venatoria nella giornata di lunedì nelle zone SIC, tra cui quelle di Ischia. Ebbene, appare doveroso comunicare a tutti i cacciatori isolani che detto documento è stato elaborato e redatto proprio dall’Avv. Serpico, trovando rispondenza in tutte le municipalità e, così, portando, almeno in una prima fase, al risultato sperato. Proprio quella è stata l’occasione plastica in cui la collaborazione di tutti ha consentito di ottenere significativi risultati; di contro, la difesa di un piccolo orticello o, nei casi più gravi, osteggiare chi rappresenta la medesima passione, non fa altro che favorire i detrattori dell’attività venatoria, accentuando la distanza con i rappresentanti della Regione Campania, spesso sordi ad accogliere le istanze dei cacciatori, favorendo, di contro, il mondo animalista, caratterizzato, sempre, da un’invidiabile unità di intenti. Mentre è abitudine della CONF.A.V.I. fornire ai propri associati la documentazione comprovante le iniziative ed attività svolte, il Matarese dovrebbe essere a conoscenza che in divieti nelle zone SIC sono vigenti per la Campania e sull’isola sin dal lontano anno 2000. Laddove si esaltano gli importanti successi conseguiti, appare doveroso chiedersi il motivo per il quale la problematica, per oltre 20 anni, è passata in sordina; sino a quanto, circa tre anni or sono, la Accel depositava un corposo e circostanziato progetto alla Regione Campania finalizzato alla richiesta di delimitazione delle aree SIC esistenti. In tutti questi anni, dal 2000 ad oggi, quali sono stati i contributi provenienti dalle altre AA.VV., quali sono le istanze inviate alla Regione Campania a per scongiurare che l’80% dell’intera isola ricadesse nelle aree SIC? Lungi dal voler innescare inutili e sterili polemiche, non vi è chi non vede come, che negli ultimi 30 anni, tutti i provvedimenti in materia venatoria, sia nazionali che regionali, non hanno fatto altro che barattare al ribasso le aspettative dei cacciatori, vittime di norme mai certe, oggetto di continue impugnative e sottoposti a critiche tanto aspre, quante inopportune. Di tanto, probabilmente, dovrebbe fare una mea culpa chi, nel passato, ha rappresentato una categoria di cittadini così rispettata, ma questo si lascia alla sensibilità e all’autocritica degli interessati. In ultimo, mi sia consentito ringraziare la grande famiglia Accel di Ischia, soprattutto il Presidente avv. Serpico per la sua disponibilità ed abnegazione; grazie, soprattutto, al suo aiuto che la CONF.A.V.I. Campania ha visto crescere, enormemente, il numero dei soci assestandosi, sull’isola d’Ischia, a soli due anni dalla nascita, quale prima associazione dei cacciatori per numeri di iscritti. Ma di tanto, come si è visto, qualcuno si duole!

Portici 22/10/2024

Il Presidente Regionale della CONF.A.VI.

Giancarlo D’Urso

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