Ci sono stati 260 medici morti in Italia, “il numero più grande in Europa. Una catastrofe a cui rispondere. Abbiamo scritto presidente del Consiglio Giuseppe Conte perché ci preme portare alla sua attenzione l’elevato numero dei medici deceduti in Italia nell’esercizio della professione, quasi due medici al giorno. Ogni giorno. Una cifra esorbitante se rapportata ad altri paesi d’Europa.
In Francia 50 (di cui 5 ospedalieri) 22 sanitari in Germania, 36 in Inghilterra , in Spagna 70 (a luglio erano 61, mentre in Italia eravamo già a quota 178)”. Pina Onotri, segretario generale del Sindacato medici italiani e medico di famiglia di Roma, ha inviato oggi una lettera al premier perché ci sia un’attenzione elevata sul tema.
“Qualcosa – continua Onotri – non ha funzionato nella prima ondata della pandemia, dove siamo stati colti tutti di sorpresa, e continua a non funzionare oggi, nonostante avremmo dovuto essere più preparati. La conclusione a cui si giunge è che si continua a lavorare non in sicurezza, considerando che abbiamo più vittime tra coloro che svolgono attività ordinaria piuttosto che tra coloro che lavorano nei reparti di malattie infettive. La metà delle vittime è rappresentata dai medici di medicina generale (medici di famiglia, guardie mediche, medici del 118) quei medici che l’informazione, anche istituzionale, etichetta come nullafacenti, restii rispetto al loro dovere, recalcitranti dinanzi alla loro missione.”
“Auspichiamo che le decisioni prese per contrastare la pandemia tengano conto del grido di dolore degli operatori sanitari, ormai allo stremo delle forze, mandati in trincea a volte senza mezzi o con mezzi insufficienti. Non siamo eroi, ma non vogliamo essere neanche imputati, additati come responsabili di inefficienze e disorganizzazione che non dipendono da noi”, conclude Onotri.