FORIO: SCARICHI ILLEGALI NELLE FOGNE: SEQUESTRATA LA PISCINA DI UN HOTEL

PISCINA SEQUESTRATA4piscina sequestrata 3piscina sequestratapiscina sequestrata2Oggi gli Ufficiali di Polizia Giudiziaria dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Ischia, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica, hanno proceduto al sequestro di una piscina esterna e di un pozzo di emungimento di acque termali di una struttura alberghiera a Forio in via San Gennaro. I reati per cui si procede sono quelli relativi alla violazione della normativa ambientale (art. 137 D.lgs. 152/2006 – scarico di acque reflue industriali in fognatura in assenza della prevista autorizzazione, nello specifico acque di scarico di controlavaggio dei filtri della piscina non preventivamente trattate).

Le indagini, espletate dalla Guardia Costiera e coordinate dalla V Sez. reati ambientali della Procura di Napoli, hanno tratto origine dalla sversamento in mare di liquami provenienti dalla rete fognaria asservita al Comune di Forio, avvenuto in diversi occasioni nella primavera/estate del 2013 all’interno del Porto di Forio, le cui cause sono state individuate nella immissione di acqua termale ad alta temperatura nella rete fognaria da parte di alcune strutture alberghiere dell’Isola ed hanno già condotto al sequestro preventivo di diverse strutture alberghiere per analoghi reati.

All’esito delle indagini si è accertato che gli scarichi provenienti dal controlavaggio filtri della piscina, oggetto del sequestro odierno, non subivano idoneo preventivo trattamento prima dell’immissione in fognatura.

Tali reflui, ai sensi del DPR n. 227 del 19/10/2011, se non preventivamente trattati non sono da assimilarsi a reflui domestici bensì ad industriali e quindi assoggettati alla specifica disciplina.

L’attività investigativa ha consentito di accertare, altresì, l’illecito ed abusivo emungimento e sfruttamento di acque termominerali, utilizzate per il riempimento della piscina, in totale assenza delle necessarie autorizzazioni previste per legge.

Il sequestro preventivo si è reso necessario per evitare che la libera disponibilità della piscina e del pozzo di emungimento ad essa asservito, tanto più in considerazione dell’incipiente stagione balneare, consentisse la prosecuzione dello scarico illegale con conseguente aggravamento delle conseguenze del reato previsto dalla normativa in materia ambientale.

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