FRANA A CASAMICCIOLA, IL TERRITORIO MOSTRA LA SUA FRAGILITA’

L’isola d’Ischia, e soprattutto Casamicciola, continua a dimostrare la sua fragilità, di fronte agli effetti devastanti delle piogge continue e copiose…Evidentemente, l’acqua che cade dal cielo non fa altro che divenire il detonatore che innesca gli effetti di un cedimento del terreno, che a sua volta si dimostra per nulla compatto e pronto a fronteggiare le minacce che piovono dall’alto…

La storia recente di Casamicciola, ci consegna l’immagine di un territorio che, a monte e a valle, si sbriciola come neve al sole, provocando il più delle volte dei danni e, qualche volta, ci ha fatto annotare pure i morti.

Dobbiamo tornare indietro negli anni di poco, ed arrivare a quel tragico dieci novembre 2009, quando dalla parte soprastante piazza bagni, da quei valloni è venuto giù fango e terriccio, spinto dalla violenza dell’acqua, che ha travolto case, alberi, auto fino a sfociare nel mare dinanzi al pio monte della misericordia. Qui, ricordiamo la vittima, la sfortunata 15enne anna de felice.

Facendo un balzo nel tempo, arriviamo al 2 novembre dello scorso anno, ed alla frana del muro sottostante l’hotel cristallo, in via principessa margherita, con i detriti che sono arrivati fino a piazza marina. Quasi contemporaneamente, il giorno dopo, un masso si è staccato dalla parete perimetrale di via cretaio. In entrambi i casi, per fortuna nessuna vittima.

E veniamo alle ultime ore: ieri pomeriggio alle 17 la tragedia di corso vittorio emanuele, con un muro perimetrale che è venuto giù, subito dopo la piazzetta san pasquale, seppellendo un’auto parcheggiata. Per fortuna, nessuna persona è rimasta coinvolta: il proprietario dell’auto per poco non si è trovato all’interno della vettura, mentre la casa soprastante era disabitata, per gli effetti del terremoto del 21 agosto 2017.

Poche ore più tardi, un po’ prima della mezzanotte, l’altra frana a valle: di fronte all’eliporto, viene giù una parte del terrapieno, ed il terriccio invade completamente la strada, che viene chiusa al transito veicolare e pedonale.

Quel punto della litoranea è stata più volte interessata da fenomeni del genere: dal crollo avvenuto tempo addietro nella parte soprastante la curva successiva, alla caduta del masso avvenuta 5 anni fa circa, proprio nella parte immediatamente adiacente a dove è avvenuto il crollo la notte scorsa; la presenza di quel masso lasciato in strada mantenne la strada percorribile a senso unico alternato, in attesa che si provvedesse alla rimozione ma anche alla messa in sicurezza della parte soprastante, in un balletto tra città metropolitana e privati.

Sin qui, la cronaca dei fatti che, come dicevamo fortunatamente raccontano solo dissesti e non allungano l’elenco delle vittime.

Ma proprio questo raffronto con il recente passato, dovrebbe indurre in maniera decisa ad intraprendere la giusta strada per il consolidamento e la messa in sicurezza di tutto il territorio, prima che la configurazione morfologica dell’isola si trasformi, depositando a valle quello che non si riesce a trattenere a monte.

 

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