Il paese è sporco solo perché Giosi Ferrandino in questi anni ha distrutto la partecipata Ischia Ambiente deputata alla raccolta dei rifiuti e alla pulizia del paese. In sette anni Giosi è stato il padrone assoluto di Ischia Ambiente nominando presidenti, revisori contabili, consiglio di amministrazione, consulenti, ecc. Poi ha deciso di storpiare il capitolato così distruggendo la raccolta differenziata (modificando il collaudato calendario per il conferimento), ha diminuito gli operai dediti alla raccolta porta a porta e allargando le zone di competenza delle squadre di operai . Poi non contento ha deciso di mettere in liquidazione la società ed ha nominato il liquidatore.
Attualmente Giosi Ferrandino non riesce ad amministrare il paese, non è più capace di governare un’azienda di cui è socio unico e deve rivolgersi alla Procura della Repubblica per esercitare le sue funzioni e svolgere le competenze attribuitegli dalla legge; sarebbe molto meglio che si dimettesse e consentisse di andare a nuove elezioni.
Il comune d’Ischia è bloccato dall’incapacità di Giosi Ferrandino; il paese tutto è vittima del sindaco che pensava di scappare in Europa dopo aver sfasciato Ischia e per 2 anni non ha amministrato. Il risultato è che oggi il paese è affossato, è morto. Tutto è in stato di abbandono.
Il dato fondamentale è il seguente: Giosi non riesce ad andare avanti insieme al suo cerchio magico e la gente non ha più fiducia in lui. Quando un sindaco arriva a fare una denuncia alla Procura della Repubblica vuol dire che è palesemente incapace di governare il paese.
Da consigliere di opposizione mi vanto di non essermi mai permesso di fare una denuncia alla Procura della Repubblica poiché credo che un consigliere comunale dovrebbe utilizzare altri strumenti; a maggior ragione un sindaco dovrebbe amministrare (con delibere, con ordinanze e con decreti) non denunciare alla Procura della Repubblica. Un sindaco che ricorre alla Procura della Repubblica dimostra di aver smarrito ogni funzione amministrativa e politica.
Giosi Ferandino: GAME OVER!