Il Gruppo consiliare insieme per Procida ha presentato una interrogazione con la quale chiede se è stata condotta un’indagine per conoscere quanto è diffuso il problema del gioco compulsivo nell’ isola e in che modo l’Amministrazione intende intervenire per fare prevenzione, controllare e limitare il fenomeno. L’interrogazione trae spunto dalla recente apertura di 3 sale e dal collocamento di slot machine presso diverse attività commerciali sparse sull’Isola di Procida, poiché – si legge nell’interrogazione – la presenza di sale giochi autorizzate offre comunque l’opportunità di controllare il fenomeno e di sapere quali fasce di età le frequentano”. “Studi storici – scrive ancora il Gruppo Insieme per Procida – hanno dimostrato la stretta correlazione tra i periodi di crisi economica e la propensione al gioco compulsivo. In questi momenti i giocatori tendono ad aumentare, aggravando un fenomeno di rilevante impatto sociale: la ludopatia, una malattia di cui oggigiorno si parla con sempre maggiore frequenza. Il problema riguarda anche gli adolescenti. Un recente articolo del quotidiano La Stampa ha pubblicato un’inchiesta secondo cui il 20% dei ragazzi italiani tra i 10 e i 17 anni ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita. I dati emergono da un’indagine promossa dalla Società Italiana Medici Pediatri e dall’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, a conferma che proprio di rischio per la salute bisogna parlare”. “Molti Comuni – conclude il gruppo consiliare procidano – stanno valutando iniziative che consentano di limitare e controllare il fenomeno: in modo particolare gli amministratori della Lombardia hanno sottoscritto il “Manifesto per la legalità contro il gioco d’azzardo”, per chiedere al Parlamento Italiano una nuova legge. Nella proposta, la richiesta di estendere il potere di ordinanza dei Sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco. Chiedono inoltre che sia concesso ai Comuni e alle autonomie locali di esprimere un parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi; di dare ai Sindaci il potere di intervento per prevenire il gioco patologico, la vigilanza sui flussi economici che ruotano attorno alle sale gioco (società di gestione, proprietari, nomi), di destinare l’1% del fatturato dei giochi alla cura dei malati e lo 0,50% ai Comuni per tali politiche sociali di prevenzione, contrasto e cura”.