ISCHIA. LUCIANO VENIA PROPONE: ANNO TERMALE DAL 1 SETTEMBRE AL 31 MAGGIO CON APERTURA DEGLI STABILIMENTI TERMALI

Luciano Venia, ex vicesindaco e consigliere comunale di Ischia interviene per il miglioramento dell’economia dell’isola d’Ischia chiedendo che il settore termale diventi attrattiva e sviluppo soprattutto del turismo invernale. Venia spiega “il Comune di Ischia è e deve essere “Stazione turistica estiva ed invernale” per il clima mite e temperato e per i molti stabilimenti termali e alberghi costruiti. Poiché tutto ruota attorno ai flussi turistici non è possibile che troppi alberghi e strutture termali chiudano il 15 ottobre quando sarebbe possibile lavorare tutto l’anno. L’ELEVATO NUMERO DI CONCESSIONI TERMALI DOVREBBE GARANTIRE ALL’ISOLA DI ISCHIA UN LAVORO INVERNALE MOLTO INTENSO. Con la chiusura degli alberghi, delle terme e lo stop al commercio e all’artigianato si perdono milioni di euro ogni anno”.

Ecco la sua proposta inviata ai vertici dello stato italiano:

Al Presidente del Consiglio dei Ministri
Palazzo Chigi – Roma
Al Prefetto di Napoli
Piazza Plebiscito -Napoli
All’Assessore regionale al Turismo
Palazzo Santa Lucia – Napoli
Al Sindaco di Ischia
sede
e p.c. Al Presidente della Commissione Europea
Ursula Von der Lyen – Bruxelles
Oggetto: RICHIESTA VERIFICA FUNZIONAMENTO E BASE GIURIDICA
ED AMMINISTRATIVA DEL SISTEMA TERMALE DI ISCHIA. PROPOSTA
DELLA ISTITUZIONE DELL’ANNO TERMALE CON DURATA DAL 1
SETTEMBRE AL 31 MAGGIO E APERTURA OBBLIGATORIA DEGLI
STABILIMENTI TERMONINERALI PER LE CURE E I TRATTAMENTI CON
ACQUE E FANGHI TERMALI CHE FUNZIONANO GRAZIE A CONCESSIONI
CON L’OBBLIGO DEL CONCESSIONARIO DI ESERCITARE IN MODO
CONTINUATIVO L’ATTIVITA’ PER CUI VENGONO RILASCIATE EX ART. 7
LEGGE REGIONALE CAMPANIA N. 8 DEL 2008.

Premesso che il Comune di Ischia è “Stazione turistica estiva ed
invernale” come si evince dal logo storico dell’Ente;
che parimenti gli altri comuni isolani condividono questa intensa
turisticità che si estrinseca e si articola in molteplici attività come
quella balneare, della nautica da diporto, del termalismo e cure del
benessere, nella enogastronomia, nella amenità dei luoghi e del
paesaggio quale habitat per attività escursionistiche, di relax e
contemplazione;
che dal dopoguerra si è assistito alla ripresa dello sviluppo economico
e sociale fondato proprio sul Turismo quale prima economia
territoriale;
che pur nella pluralità amministrativa con i sei comuni rinati dopo la
forzosa unione decisa dal Governo Fascista nel 1938 l’isola di Ischia è
un corpo geologico unitario, un horst vulcano-tettonico emerso dal
mare con al centro l’Epomeo, avente un’area di circa 46 Kmq; mentre il
periplo è di circa 33 km ed è segnato dalla ex strada statale 270.
Tale corpo unitario rappresenta oggi un unico distretto turistico

grande e complesso che genera secondo alcune stime un gettito di
circa 670 milioni alla Pubblica Amministrazione per tasse, imposte,
contributi, accise e diritti;
che il clima mite e temperato, salvo le ondate di calore degli ultimi
anni, garantisce temperature raramente sotto gli otto gradi, anche in
inverno, con pochissimi giorni di freddo intenso anche se la parte
meridionale risente di una maggiore umidità;
che la abbondanza della vegetazione impreziosita da una immensa
varietà di piante e coltivazioni, ancora egemone il vino in uno con
frutteti tipici e prodotti agricoli locali, offre un ambiente puro e di
valore per gli ospiti turisti alternando l’altimetria ragguardevole del
Monte Epomeo di quasi 800 metri con la estesa distesa di spiaggia dai
Maronti a Citara, da Cava dell’Isola al Lido di Ischia, da Sant’Angelo a
Lacco Ameno e Casamicciola;
CONSIDERATO negli anni sono stati avviati molti stabilimenti termali e
sono stati costruiti molti alberghi (alcuni purtroppo destinatari di
provvedimenti sanzionatori e sinanche demolizioni) fino a contarne
centinaia;
che in funzione dei volumi delle presenze giornaliere turistiche è sorta
una imponente rete distributiva commerciale e dei servizi segnalata da
migliaia di partite Iva e testimoniata dai consumi di energia elettrica,
gas e acqua; provata già nel 2009 dal numero di gruppi elettrogeni che
si dovettero attivare, oltre 120, per erogare corrente all’isola in
occasione di un guasto notevole;
che Ischia è dunque TERRITORIO TERMALE essendo l’isola di origine
vulcanica, si parla di 36 crateri tra i quali il Porto d’Ischia: antico lago
aperto al Mare dai Borboni con il tagli; dell’istmo di sabbia che ai suoi
lati confina con l’oasi naturale della Spiaggia San Pietro (per la cui
intangibilità stiamo lottando) e con la spiaggia della Pagoda dietro al
faro rosso su cui del pari è auspicabile un percorso di valorizzazione
col recupero dell’antico canale della Foce Vecchia del Porto ancora
riapribile;
che dunque, tutta l’isola è legata (anche i produttori di alimenti
agricoli, la pesca, i professionisti, gli artigiani dal legno al ferro
all’idraulica all’impiantistica) al Turismo;
che allora fermandosi l’attività turistica crollano incassi, reddito,
attività economica, operazioni bancarie e postali;lavoro !
che nei mesi invernali da qualche anno si assiste a un pesante
momento di recessione economica autoinnescata (per la chiusura
pressocchè totale di alberghi) che causa disagio sociale e povertà

poiché tutto ruota attorno ai flussi turistici e quindi alla struttura
ricettiva di questi come attestano i circa 15 casi di suicidio accertati
del biennio scorso, la nascita di entità come la Caritas, la Mensa del
Sorriso, la Catena Alimentare immaginata da Nunzia che devono
sopperire ai crescenti bisogni della popolazione;
che da qualche anno per motivi di scelte gestionali gli alberghi e le
terme osservano un ridotto periodo di apertura che è inaccettabile per
la Ragione e il Diritto (e l’Erario, per i mancati introiti e per erogazioni
di finanziamento da enti della P.A. Ed europei) di fronte al clima mite e
all’abbondanza delle acque termominerali per le quali si è chiesta la
concessione; troppi alberghi e terme chiudono il 15 ottobre quando
sarebbe possibile lavorare tutto l’anno; a novembre si verifica una
serrata generale tranne le aziende di alcuni imprenditori meritori
che la Concessione TERMALE prevede l’esercizio continuativo
dell’attività per la quale essa viene rilasciata e nelle condizioni per il
suo rilascio un opposto comportamento diviene motivo di REVOCA e di
DECADENZA; mentre è sempre possibile la RINUNCIA per gli
imprenditori che in stato di crisi decidano di non essere capaci di
proseguire l’impresa;
che l’art. 2555 del codice civile afferma che “L’azienda è il complesso
dei beni organizzati dall’imprenditore per l’esercizio dell’impresa”; che
dunque la norma definisce l’azienda ravvisandone l’elemento
qualificante nel vincolo funzionale impresso dall’imprenditore a un
complesso di beni strumentali all’esercizio dell’attività di impresa; che
azienda e impresa sono due concetti che vanno tenuti distinti;
l’azienda è il complesso dei beni impiegati nel processo produttivo
aziendale da parte dell’imprenditore sicchè essa si configura quale
strumento al servizio dell’impresa.(brocardi.it)
CHE L’ELEVATO NUMERO DI CONCESSIONI TERMALI DOVREBBE
GARANTIRE ALL’ISOLA DI ISCHIA UN LAVORO INVERNALE MOLTO
INTENSO, PIU’ FORTE DI QUELLO BALNEARE ATTESA LA QUALITA’
DELLE ACQUE E DEI FANGHI IL FATTO CHE LE CURE TERMALI
CLIMATICAMENTE VENGONO BEN APPREZZATE DAL PUBBLICO NEI
MESI FREDDI, SI VEDANO MERANO E ALTRE LOCALITA’ DEL NORD E
DEI PAESI EUROPEI;
che viceversa a metà ottobre con 30 gradi di calore e clima ameno che
consente il bagno a mare (fino al 15 novembre in media) molti
alberghi chiudono e con essi le strutture termali; che allo spirare del 1
novembre quando più intenso dovrebbe essere il lavoro di
funzionamento degli stabilimenti per i quali si è chiesta la concessione
avviene in senso atecnico una serrata con la chiusura del 90% delle
strutture; si potrebbe invece operare fino a marzo inoltrato – avendo
anche disponibilità gratuita di acque calde che in alcuni casi

alimentano quale impianto geotermico anche il riscaldamento di
alcune strutture –
ISCHIA a novembre DIVENTA UN DESERTO E SI BLOCCA GRAN PARTE
DELL’ECONOMIA e questa follia dura fino a Pasqua!
Immense sorgenti di acqua termale restano non fruite e si interrompe
il servizio ai clienti. VIENE A INTERROMPERSI LA CONTINUITA’ DI
ESERCIZIO ALLA UTENZA.
che dunque lo Stato perde con la chiusura degli alberghi, delle terme e
lo stop al commercio e all’artigianato milioni di euro ogni anno e le
famiglie dei dipendenti e delle ditte delle pmi con la chiusura delle
terme vanno in difficoltà specie per le scadenze autunnali delle tasse,
il caro vita, le spese di famiglia e specialmente il caro energia; e di
converso lo Stato è chiamato anche a erogare gli ammortizzatori
sociali;
CHE ISCHIA POSSIEDE UN GIACIMENTO VASTO DI ORO LIQUIDO,
L’ACQUA TERMALE CHE CI SI OSTINA A SCIUPARE LASCIANDOLO
SCORRERE NELLE FOGNE INTERROMPENDO L’ESERCIZIO;
che molti cercano spiegazioni per la anticipata chiusura nei contratti,
nel fisco, nella mancanza di personale, nel…buco dell’ozono; mentre in
realtà si tratta talvolta di mere scelte individuali. Il sistema va quindi
regolato con NUOVE NORME PROGRAMMATORIE per l’efficienza del
sistema economico locale e per valorizzare la risorsa dello Stato di cui
in senso lato siamo proprietari tutti noi l’ACQUA TERMALE;
temporaneamente data in concessione sulla base di prescrizioni di cui
è necessario sempre garantire e valutare l’osservanza;
PER TUTTI QUESTI MOTIVI lo scrivente ha proposto la
istituzione dell’ANNO TERMALE fissando con Legge o con
Provvedimento Amministrativo LA DURATA OBBLIGATORIA DI
APERTURA DEGLI STABILIMENTI TERMALI DAL 1 SETTEMBRE
AL 31 MARZO di ogni anno E FACOLTA’ DI PROSEGUIRE
L’APERTURA per gli altri mesi;
CONSIDERATO che l’art. 41 della Carta Costituzionale afferma che
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto
con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente,
alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i
programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica
e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e
ambientali [cfr. art 43].” è lecito attendersi una Iniziativa dello Stato;

VISTA LA LEGGE REGIONALE DELLA CAMPANIA 29 LUGLIO 2008 N. 8
recante “Disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e
termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente che all’art.
1 recita “La Regione promuove la razionale utilizzazione delle acque
minerali, di sorgente e termali, tutelando e valorizzando….c) lo
sviluppo sostenibile, sia economico che sociale, dei territori
interessati; all’art. 2 la regione consente la gestione e fruizione del
patrimonio idrotermale ed incentiva la valorizzazione e lo sfruttamento
delle risorse di cui all’art. 1 ed incentiva la valorizzazione e lo
sfruttamento delle risorse di cui all’art. 1 ein particolare di quelle di cui
è stata riconosciuta la terapeuticità ai sensi della normativa vigente,
promuovendone l’utilizzo nel piano sanitario regionale per il
raggiungimento delle finalità terapeutiche e riabilitative ad esse
connesse , persegue un razionale sviluppo economico e turistico del
territorio”;
che l’art. 4 della legge regionale 8/2008 definisce le Concessioni e
l’art. 5 la possibilità di subconcessioni;
che il successivo articolo 7 disciplina l’attività e prevede il dovere di
trasmettere informazioni sull’attività estrattiva;
RILEVATO che I giacimenti di acque minerali naturali e termali e le
relative pertinenze sono soggetti al regime giuridico del PATRIMONIO
INDISPONIBILE DELLA REGIONE; che costituiscono pertinenze del
bene oggetto della Concessione le opere di captazione , gli impianti, di
sollevamento e quelli di trasporto fino ai serbatoi di contenimento
delle acque e fino ai manufatti utilizzati per lo sfruttamento delle
risorse art. 11 legge regionale 8/2008);
che sulla concessione e sulle pertinenze cui si estende, l’iscrizione di
ipoteche è soggetta ad autorizzazione regionale previa acquisizione
delle valutazioni;
che l’art. 14 della citata legge DEFINISCE LE CAUSE DI CESSAZIONE
DELLA CONCESSIONE TRA LE QUALI REVOCA E DECADENZA E ALL’ART.
17 SI STABILISCE CHE LA REVOCA DELLA CONCESSIONE E’ DISPOSTA
PER SOPRAVVENUTI GRAVI MOTIVI DI PUBBLICO INTERESSE (si legga
ancora l’art. 41 Costituzione);
che la legge regionale veniva modificata dalla legge 8 del 2009 che
stabiliva all’art. 1 punto l): il comma 8 dell’articolo 44 è sostituito dal
seguente: “8. Le concessioni perpetue date senza limite di tempo, in
essere alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno durata
di cinquanta anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e
le relative subconcessioni hanno durata di venti anni, salvo che
rispettivamente il concessionario o il subconcessionario non incorrano
in motivi di decadenza.”;

CHE DUNQUE DI FRONTE ALLA DURATA COSI’ AMPIA DELLE
CONCESSIONI COMPRESE QUELLE QUINQUENNALI EVENTUALI O
INFRA – APPARE NECESSARIO PREDISPORRE PIU’ STRINGENTI
CONTROLLI E PIU’ FORTI SANZIONI SU ESERCIZIO,
ORGANIZZAZIONE, SFRUTTAMENTO, CHIUSURE O INTERRUZIONI
IMMOTIVATE E COMUNQUE REALIZZATE CONTRO LA LEGGE E I
REGOLAMENTI o pregiudizievoli per le finalità sociali e ambientali ex
art. 41 della Carta Fondamentale;
che ISCHIA E’ TERRITORIO TERMALE e la sua economia fonda sul
turismo e specialmente sul binomio TERMALISMO E BALNEARE;
CHE LE ACQUE CALDE VANNO IMPIEGATE SOPRATTUTTO D’INVERNO
ATTESO CHE QUEST’ANNO LE TEMPERATURE SONO STATE PER TRE
MESI SOPRA I 35 GRADI CON MINORE SOSTENIBILITA’ E FORSE
EFFICACIA DELLE CURE TERMALI
che qui si intendono riportati il tenore dei modelli di concessione delle
acque termali della Regione e i decreti attuativi delle leggi in materia
ovvero si riprendono le condizioni per ottenere e mantenere le
concessioni di cui trattasi;
che la Legge 24 ottobre 2000, n. 323 contempla il “Riordino del settore
termale”;
che il D.Lgs. 4 agosto 1999, n. 339 reca: “Disciplina delle acque di
sorgente e modificazioni al D.Lgs. 25 gennaio 1992, n. 105,
concernente le acque minerali naturali, in attuazione della direttiva
96/70/CE e appare di fondamentale importanza per le decisioni della
P.A-;
che gli artt. 113 e ss. Del Dlgs 267/2000 vanno assunti come guida
operativa;
Anche leggendo il Consiglio di Stato le acque minerali e termali
ricadono sotto il regime di tutela affermato dall’art. 96, comma 8, del
d.lgs. n. 152/2006, pertanto lo Stato ha il potere di stabilire un limite
massimo di durata delle suddette concessioni, essendo ricondotta tale
potestà all’attività di tutela dell’ambiente, materia riconosciuta come
trasversale, che come tale ricade tra le competenze esclusive dello
Stato mentre le vecchie concessioni cinquantennali della Campania
vanno riportate ai nuovi limiti;8

Con queste premesse lo scrivente

CHIEDE DI CONOSCERE

a) quali interventi abbia operato il Sindaco di Ischia nel comparto
termale anche sul piano sanzionatorio e di regolazione; per quale motivo
non venga immediatamente assunto il criterio di TURNAZIONE tra le
imprese e di ROTAZIONE nei periodi;
b) per quale motivo viste le leggi, i regolamenti e gli obblighi dei
concessionari termali il SINDACO non proceda alla stesura di un
REGOLAMENTO PER LA VITA ECONOMICA NEI MESI INVERNALI
obbligando chi vi è tenuto a mantenere funzionante e aperta al pubblico
la propria struttura per DODICI MESI all’anno o almeno DIECI
contemplando 30 GIORNI di ferie e un mese di ristrutturazione e lavori
agli impianti, anche in termini di CSR Responsabilità Sociale delle
Imprese al di la del profitto di un dato mese- tenendo conto che i bilanci
sono relativi all’esercizio annuale e in tal modo agendo positivamente
mantenendo lavoraro di dipendenti, fornitori, società di servizi, artigiani
etc e innescando la possibilità di vendite per i commercianti già
vulnerati dalle vendite on line;
c) se non sia il caso ad horas di permettere l’applicazione della legge
nazionale e regionale e di segnalare eventuali impieghi dello strumento
concessorio in relazione all’ obbligo di esercizio continuativo degli
impianti e delle strutture ex L.R. 8/2008 come modificata dalla L.R.
8/2009 e integrata dalle previsioni regolamentari di attuazione;
d) a quanto ammonti il gettito annuo dell’IMU iscritto nel bilancio
del Comune di Ischia per le seguenti classi di contribuenti: 1)
ALBERGHI, HOTEL E PENSIONI 2) BAR E RISTORANTI 3) NEGOZI E
UFFICI 4) LABORATORI; 5) SECONDE CASE
e) SE NEGLI ULTIMI CINQUE ANNI SI SIANO PRESCRITTI TRIBUTI
IMU E DI QUALI CATEGORIE AGGREGATE PER TIPOLOGIE; SE
NEGLI ULTIMI DIECI ANNI SI SIANO PRESCRITTI PAGAMENTI IMU
PER ALBERGHI, TERME, BAR E RISTORANTI; se siano in corso
accordi di rateizzo, bonario componimento, forme di saldo e
stralcio etc;
f) se e quante imprese in forma di albergo, stabilimento termali e simili
abbiano ottenuto FINANZIAMENTI EUROPEI, NAZIONALI E REGIONALI
negli ultimi dieci anni e se la durata dell’esercizio per anno delle stesse

fosse contemplata dai bandi di finanziamento, dalle erogazioni e dagli
affidamenti;
g) se il minore incasso del sistema Ischia di inverno ad alberghi e terme
chiuse non rappresenti sui generis un DANNO ALL’ERARIO per mancato o
minore incasso di IVA, IRPEF etc.
i) se il Sindaco di Ischia abbia mai segnalato questo danno sia esso
potenziale che eventualmente effettivo alle competenti istituzioni e
agli organi preposti;
l) quali iniziative abbia effettuato il servizio Ragioneria per la notifica
degli avvisi di accertamento esecutivi per l’IMU agli alberghi e agli
stabilimenti termali e in particolare quanti avvisi siano stati
notificati nel 2024 ad alberghi e terme; se sussistano accordi in
essere con alberghi e terme e se questo preveda rateazione in
particolare per l’IMU; se le risultanze di ragioneria siano state già
segnalate al Ministero dell’Economia e delle Finanze;
m)se e quali iniziative di accertamento esecutivo l’Ufficio della
Ragioneria del Comune di Ischia abbia avviato per il recupero di
eventuali tributi dovuti agli occupanti dello spazio comunale o
demaniale della Via Regina Elena in località spiaggia San Pietro
oggi parzialmente ingombra; quali rapporti dei VV.UU. In merito e
quali segnalazioni alla Magistratura;
n) quali iniziative recuperatorie di tributi e quali esiti dei sopralluoghi
effettuati su richiesta anche eventualmente dell’ufficio ragioneria per
quanto di competenza sul tracciato del cd RIO CORBORE il Canale che
viene da Barano passa per i Pilastri e termina poi a mare; e che
recentemente per due volte è in qualche modo esondato dai tratti non
tombati, trasformando la via Michele Mazzella in un fiume che ha
trascinato con se oggetti e motocicli e che potrebbe rappresentare un
grande pericolo per l’avvenire ove non si proceda a urgenti interventi per
la mitigazione del rischio anche tenendo conto delle stesse occlusioni
degli archi dei pilastri e la situazione idrogeologicamente fragile di Via
Arenella e le spaventose alluvioni di ottobre; in particolare verificando
abusive immissioni in fogna, occupazione dell’alveo con ingombri, getto
di cose nei canali

SI PRECISA INOLTRE CHE

Mentre lo scrivente stende questo atto le poche strutture alberghiere e
termali aperte nel Comune di Ischia sono piene di turisti per il ponte 1-4
novembre, fatto che potrebbe sempre ripetersi, puntando sull’acqua
calda delle TERME, della fruibilità mondiale dei portali che mettono in
contatto la domanda di alloggi di centinaia di milioni di potenziali turisti
o bisognosi di cure termali e camere e l’offerta degli Hotel (es Booking,
expedia, etc). Tenuto conto inoltre che nel 2025 è previsto il Giubileo
che porterà a ROMA 40 milioni di turisti rispetto ai 13 del 2024 e molti
milioni giungeranno a Napoli, in Costiera e a Pompei; potrebbero
raggiungere anche ISCHIA se non fossero chiuse terme e alberghi in
inverno; inoltre sempre nel 2025 SONO PREVISTE LE CELEBRAZIONI PER
I 2500 anni di Neapolis con l’attesa di ingenti masse di turisti.
Per tutti questi motivi lo scrivente Avvocato Luciano Venia esprime
fiducia nel Presidente del Consiglio dei Ministri e nell’Onorevole Prefetto
di Napoli per una Iniziativa forte in linea con il Suo ottimo Governo della
Provincia e chiede a tutti gli organi ed enti di garantire l’osservanza
delle leggi e dei regolamenti secondo le proprie rispettive competenze.
Ischia, 1/11/2024 Avv. Luciano Venia

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