ISCHIA, UN VERO CALVARIO! DI ANTIMO PUCA

Alcuni li hanno equiparati a dei novelli Ponzio Pilato, colui che nel giorno del Calvario del Cristo decise di lavarsene le mani e rimettere ad altri la decisione sulle sorti del Salvatore. Altri, con una metafora calcistica, li hanno invece accostati ai giocatori di quelle squadre che ad un certo punto preferiscono “addormentare” la partita e fare ‘melina’, per correre meno rischi e guadagnare tempo prezioso. L’amministrazione comunale non si è dimostrata essere un fiore all’occhiello al merito dinanzi alle aspettative riposte dai cittadini. All’ordine del giorno, discussioni che avrebbero potuto mettere un punto esclamativo su questioni San Pietro, Via Francesco Buonocore, La Siena, Piazza degli Eroi, il Mulino. Discussioni che aleggiano e turbano giorni e notti di imprese e cittadini, che di certi impianti ne avrebbero volentieri fatto a meno.

Credo che le scelte ed i progetti delle società di servizi e della politica debbano essere sempre valutati ponendo al centro di tutto l’essere umano e l’ambiente per garantire il diritto alla salute ed rispetto dell’ambiente. In tanti progetti vi é l’assenza del rispetto dei parametri normativi essendo in prossimità delle zone abitate. Ma anche per la deturpazione dell’ambiente in zone votate al biologico e l’aumento dell’inquinamento proporzionale al traffico anche dei veicoli che trasportano i rifiuti. L’Amministrazione, e noi con essa, dovrebbe aderire a iniziative e progetti che tendono a valorizzare la valenza ambientale ed agricola del territorio comunale. Viene da chiedersi quale “mente contorta” abbia partorito simili aberrazioni. Chi mai abbia dato autorizzazioni soltanto a presentare simili progetti. Chi mai possa aver concepito simili impatti su siti di interesse comunitario e mondiale. Ormai le volte che in tanti abbiamo scritto pubblicamente non si contano più. Il sindaco è il massimo rappresentante della Comunità, che già in stragrande maggioranza ha fatto sentire la sua voce: “giù le mani!” Queste storie non sono più una “bega locale”. Hanno ormai travalicato non solo i confini isolani. “Il progetto è stato varato un po’ di anni fa”. Questa dichiarazione si è spesso ripetuta in tutti i progetti de La Bella Ischia. Il gesto compiuto dal Console Ponzio Pilato più di 2000 anni fà, oggi come potrebbe essere “raffigurato” e in quale circostanza? Ai giorni nostri è facile sentire: “chi si assume la responsabilità” oppure “ lo metta per iscritto”. Frasi adottate nella quasi totalità dei casi per individuare un responsabile. Dovrebbe esserci un senso di dignità e correttezza per chi indossa la fascia di primo cittadino. Davvero il sindaco non si capacita che, alla fine, il “conto” lo pagherà l’Isola, la Comunità che rappresenta e le attività economiche? Non faccio un discorso “sentimentale”. Invito sindaco e amministrazioni a fare i calcoli per il bene del Comune. Possibile che non si comprenda il clamoroso danno d’immagine arrecato a Ischia e alla sua economia turistica? Quanto bene farebbe un depuratore? Le fogne? Quanti turisti approderebbero per vedere i nostri conigli ischitani, unici al mondo, che vivono liberi nella zona San Pietro e in altre zone, magari anche nei fossi? In quanti accorrerebbero incuriositi dalla riscoperta dei benefici delle acque sorgive de La Siena? Quanta ammirazione desterebbe la ripiantumazione di pinete e pini, platani e alberi della macchia mediterranea e la riqualificazione degli storici viali alberati? La cittadinanza attende ancora risposte concrete inerenti la situazione San Pietro, data la dichiarazione di essere aperto e disponibile ai confronti. Esponga alla cittadinanza tutti i progetti ad oggi realizzati de La Bella Ischia. Caro sindaco, faccia dell’Isola un esempio mondiale di turismo eco-sostenibile. Immagini la pubblicità (gratuita) che un suo gesto, un suo provvedimento, procurerebbe. E pensi all’ammirazione e al sostegno che ne ricaverebbe. Ripeto: si faccia bene i suoi conti. E si renderà consapevole che quelli attuali (tutti a favore) per Lei (e per la sua Comunità) sono totalmente in deficit. E’ ancora in tempo: rifletta, e prenda le decisioni più sagge e giuste. E, perchè no? più convenienti.

di Antimo Puca

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