LA MORTE DI DIEGO GARGIULO

Ischia. Attesa per le prossime ore, la decisione da parte del giudice
delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli Oriente Capozzi,
chiamata a pronunciarsi sull’opposizione al decreto di archiviazione
richiesto dal pubblico ministero che indaga sulla morte per suicidio del
14enne Diego Ghato Gargiulo, impiccatosi il 30 ottobre del 2007 nel
giardino della sua abitazione di Lacco Ameno, per una brutta vicenda
consumatasi a scuola.
Giovedì l’infuocata udienza camerale nel corso della quale, l’avvocato
Mario Fortunato (che tutela gli interessi della mamma della giovane
vittima), ha chiarito le ragioni dell’opposizione al decreto di
archiviazione proposto dal pubblico ministero che coordina la delicata
indagine. Sul banco degli indagati (per i quali vale la presunzione
d’innocenza fino a condanna definitiva), gli insegnanti del giovane, che
secondo la mamma avrebbero tenuto una condotta omissiva, in virtù della
quale si sarebbe poi verificata la tragedia. In quella stessa scuola
(liceo classico Scotti di Lacco Ameno), sono stati quattro i suicidi
avvenuti nel corso degli anni.
In pratica Diego Ghato Gargiulo, veniva accusato dai suoi compagni di
“essere un secchione e vi voler entrare a scuola anche durante gli
scioperi”.
L’ultima delusione pochi giorni della tragedia, ossia quando venne
bocciata la sua candidatura alle elezioni del consiglio di classe e tra
i biglietti dell’elezione spunto un foglietto con la scritta “Odio
Gargiulo a morte”. Una vera e propria minaccia di morte che venne
comunque sottovalutata dagli insegnanti presenti, contro cui la mamma
della vittima ha sporto querela chiedendone la condanna.
Concluso con la certezza che reato c’è stato, il processo che vedeva
alla sbarra con l’accusa di tentata violenza privata, tre compagni di
classe del giovane Diego Gargiulo. Per i ragazzi (all’epoca minorenni
oggi maggiorenni) la non punibilità in virtù di quanto è stabilito
dall’articolo 27 del codice dei minori.
In ogni modo, la mamma del giovane Diego, che con la sua dolcezza
cercava di far comprendere il suo modo di essere (sempre disponibile con
tutti anche con quelli che gli stavano rendendo la vita difficile),
sembra essere sempre più determinata nel suo intento nobile, di tenere
in vita la memoria dell’unico ed amato figlio Diego, cercando di creare
e promuovere le condizioni necessarie affinché la sua tragedia, possa
servire ad evitare altri drammi. Per evitare insomma che storie tristi
come queste non accadano mai più.

di Nino Pannella

 

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