Oltre sessanta opere di Michelangelo Pistoletto (Biella, 1933) invaderanno per i prossimi sette mesi le sale della Gran Galleria della Reggia di Caserta.
Dal 27 novembre al 30 giugno, il museo del Ministero della Cultura, Sito Patrimonio dell’Umanità UNESCO, accoglierà uno degli artisti italiani contemporanei più prolifici e influenti, interprete del radicale rinnovamento del linguaggio artistico nonché protagonista dell’Arte Povera.
La mostra “Metawork” prende il nome dall’opera Metawork-United Portraits presentata per la prima volta proprio in occasione dell’esposizione. Realizzata a partire dai ritratti fotografici di otto cittadini di Cittadellarte, essa riesce a ricombinarli tramite un programma di intelligenza artificiale consentendo quel passaggio che caratterizza il lavoro di Pistoletto già nei Quadri specchianti, dalla dimensione individuale a quella collettiva.
L’esposizione è prodotta dal Museo Reggia di Caserta e da Opera Laboratori, in collaborazione con Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e Galleria Continua, e offre un profondo viaggio nel concetto visionario di “metamorfosi” e “interconnessione” dell’artista biellese.
“Una mostra importante che nella sua molteplicità valorizza più temi coerenti alla nostra missione museale – dichiara Tiziana Maffei, curatore della mostra e direttore della Reggia di Caserta – Il filo rosso è con Terrae Motus che riporta costantemente la Reggia sui passi della contemporaneità con gli artisti coinvolti, al tempo, nell’operazione. L’attenzione al dialogo e all’arte – in questo luogo che è lo spazio di una diplomazia internazionale fondata sul confronto culturale, la circolazione di idee e di riflessioni, di sperimentazione e innovazione – trovano qui un riferimento persistente. Infine è un omaggio metaforico al lavoro che con impegno la Reggia porta avanti sprigionando quotidianamente energia tecnica creativa materiale. Ringrazio il Maestro Michelangelo Pistoletto e i diversi attori di questa operazione per aver colto l’invito della Reggia. Lo spazio della Gran Galleria continua così il proprio viaggio nella costruzione di contenuti ampliando la propria offerta culturale in un ricco sistema di relazioni”.