La riunione dell’assemblea dei sindaci del consorzio Cisi Dipendenti Evi, alla ricerca di una soluzione indolore “Abbiamo blindato la pianta organica, per fermare la moda dei contenziosi dei dipendenti che vogliono un livello superiore”: il commento del sindaco di Ischia Giosi Ferrandino.

Riunione produttiva quella di ieri dell’assemblea del consorzio Cisi: i sindaci dell’isola d’Ischia hanno messo alcuni punti fermi, confermando in pieno l’operato del liquidatore Ghirelli, che sta agendo in maniera fattiva su mandato esplicito delle amministrazioni comunali.
Dagli investimenti da pretendere alla regione, per ammodernare la rete dell’acquedotto, al “pressing” da fare sugli enti preposti alla creazione dei depuratori sull’isola. Ma il “piatto forte”, e sicuramente quello più spinoso, è quello legato alla pianta organica dell’Evi spa, la società partecipata dal Cisi, anch’essa in liquidazione.
Su questo punto, e sul più generale proposito di mettere a posto i conti, il liquidatore Ghirelli ha le idee ben chiare: innanzitutto, puntare ad un pareggio di bilancio entro il 2014, e lo ha detto e ripetuto ai sindaci, anche ieri mattina. Dall’altro lato, i politici di turno sanno che non possono assolutamente agire diversamente, perchè questa sembra essere l’unica linea da seguire.
E ne è convinto assertore il sindaco di Ischia, Giosi Ferrandino, che sulla questione dei lavoratori dell’Evi, chiarisce: “Ieri mattina abbiamo fatto la fotografia della situazione attuale, cristallizzando la pianta organica, con i vari ruoli ed i livelli che sono attribuiti attualmente”. E tutto questo ha la sua ratio: “E’ in atto un gioco perverso – continua Ferrandino – ci sono mensilmente cause di dipendenti che chiedono di essere riconosciuti in ruoli superiori. Ora, con questa operazione di ieri, abbiamo messo un freno; dunque da oggi, chi si vedrà vincitore di una causa di lavoro in tal senso, saprà che se il suon nuovo livello non è previsto nella pianta organica della società, andrà in mobilità”. Questo fatto dovrebbe funzionare “da deterrente, per disincentivare questa moda, era un vero e proprio effetto domino, perchè ognuno vedeva gli altri, e ci provava…” Due più due, fa quattro, per il sindaco di Ischia, l’aumento dei livelli di questi dipendenti, ha contribuito a mandare l’azienda in difficoltà. Dall’altro lato, esiste la situazione dei dipendenti con i quali è in corso una trattativa anche con la mediazione dei sindacati, per tentare di salvaguardare da un lato il futuro dell’Evi, dall’altra i livelli occupazionali. “In questo il dott.Ghirelli ha avuto pieno mandato”, chiarisce Giosi Ferrandino. Quali sono le ipotesi sul tappeto? “Si fa strada l’ipotesi dei contratti di solidarietà, ovvero la riduzione temporanea della percentuale di lavoro e quindi di stipendio”. Dunque, la ricetta Ghirelli del “lavorare di meno, lavorare tutti”, tentata a Marina di Casamicciola, può essere provata anche all’Evi. “C’è poi la possibilità di approfittare della legge sui patti di solidarietà che consentirebbe all’Evi di ridurre del 30% gli stipendi, cifra che potrebbe essere rimpinguata dalla Regione Campania”. Così facendo, a conti fatti, nessuno perderebbe nulla dalla busta paga. E su questo sembrano puntare i sindaci, per evitare contraccolpi nelle tasche dei dipendenti, in questo particolare momento di crisi economica…
C’è poi la parte in cui i sindaci dell’isola alzano la voce nei confronti della regione, per quanto riguarda la richiesta forte di investimenti per riammodernare tutta la rete dell’acquedotto, “ridotta ad un vero colabrodo, con acqua potabile che si perde per strada, ma che ugualmente dobbiamo pagare”, sottolinea il sindaco di Ischia.
Ultimo, ma non meno importante, il problema legato alla depurazione: l’impianto ischitano sulla collina di San Pietro, del quale non si ha notizia dello stato di avanzamento dei lavori e i due depuratori previsti a Casamicciola e Forio, ancora in fase di progettazione. Su questi, i sindaci hanno deciso di “tenere il fiato sul collo” della Regione, con l’istituzione di un tavolo tecnico “per pressare e vigilare”, con riunioni periodiche mensili.
L’assemblea del Cisi di ieri, prevedeva anche la nomina di un revisore unico dei conti del consorzio, in piena “spending review”, ma lo statuto prevede un collegio sindacale composto da tre elementi. Quindi, invece di modificare lo statuto (operazione complessa, dovrebbe passare per ciascuno dei sei consigli comunali) si è pensato di rinominare 3 professionisti, ma con un compenso ridotto del 50%, “sperando che accettino”, ha commentato Ferrandino.

 

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