Nel girone B della Seconda Divisione tante società sono giunte all’obiettivo prefissato mantenendosi in alto praticamente per tutta la stagione: è il caso di Cosenza,Foggia e Teramo; ce ne sono state altre che erano partite con qualche ambizione in più e hanno dovuto rivedere i programmi per poi riprendersi bene, è il caso di Casertana e Messina; e poi ce ne sono state altre che pur essendo partite per fare benissimo sono gravemente retrocesse, vedi Chieti e Aversa Normanna, mentre l’Arzanese che era spacciata a metà campionato ha raggiunto gli spareggi che poi non è riuscita a vincere: due pareggi hanno permesso infatti alTuttocuoio di conservare la Lega Pro. Applausi per Melfi e Vigor Lamezia che vedranno per la prima volta la terza serie, e ci sono arrivate spendendo poco per allestire organici ottimi. Pochi allenatori sono rimasti al loro posto dalla prima all’ultima giornata, Bitetto del Melfi, Alvini del Tuttocuoio, Padalino del Foggia, Cappellacci del Cosenza e Vivarini del Teramo; negli altri casi ci sono stati tutti esoneri e in due fattispecie in particolare gli allenatori che erano stati esonerati sono stati richiamati, è stato alla Vigor Lamezia con Costantino e all’Aprilia con Ferazzoli. Ecco il pagellone di TuttoLegaPro.com sul girone B della Seconda Divisione nell’ultimo anno dell’esistenza di questa categoria.
Messina: nel girone d’andata era una squadra compassata e faceva fatica nonostante la conferma del blocco che aveva vinto la Serie D, poi dopo l’arrivo di Grassadonia e di alcuni giocatori come Caturano, Franco. Bernardo e Pepe i miglioramenti ci sono stati. Riuscita l’invenzione di Guerriera esterno destro, mentre l’ottimo Costa Ferreira ha goduto di maggiore spazio (14 gol), e Giorgio Corona si è divertito ad andare in doppia cifra. È mancata la vittoria in Supercoppa, ma da gennaio fino alla fine la corsa è stata straordinaria. VOTO 9
Casertana: a differenza di quello che è stato fatto a Messina, è stato fondamentale soprattutto l’arrivo del tecnico Ugolotti così come sono state decisive le sue idee. Il tecnico massese ha ottenuto la sua prima promozione, contando su gente come il rifinitore Mancino, l’esterno offensivo Kola, i difensori Pezzella, Idda e D’Alterio, e il portiere Fumagalli. VOTO 9
Teramo: non era quasi mai caduto nel girone d’andata, ed è stato nelle prime diciassette partite che ha costruito la sua promozione nella Divisione Unica. Solo 5 vittorie nel girone di ritorno, ma sono state sufficienti per arrivare là dove contava. Perso Bernardo, è stata la stagione di Dimas ed è stata quella di Casolla. VOTO 7,5.
Cosenza: ha avuto soprattutto la tifoseria come spinta per un campionato di alto livello. Fondamentali per la proprietà del presidente Guarascio anche gli innesti estivi, in particolare le punte Alessandro e De Angelis, i centrocampisti Meduri e Calderini, i difensori Guidi, Blondett e Palazzi, e il portiere Frattali. Importante anche la riconferma di Mosciaro. VOTO 8.
Foggia: c’era scetticismo intorno alla società rossonera che era reduce dai play-off di Serie D e non sapeva se avrebbe riconfermato oppure no Padalino, invece il tecnico è rimasto e attraverso le stesse idee mantenute dal campionato precedente ha condotto la squadra alla serie superiore. Rivalutati benissimo Cavallaro, autore di 15 gol, e Giglio. VOTO 7,5.
Ischia: a un certo punto la squadra ha temuto di non farcela, dato che a metà campionato i problemi societari si erano acuiti. Sono stati sostituiti l’allenatore e i calciatori più pagati, c’è stato un abbattimento dei costi, ma il rendimento è addirittura salito: 26 punti nel girone di ritorno contro i 22 dell’andata. Un miracolo. La sfida per la società sarà iscrivere la squadra, quella dei ragazzi di Tony Porta sarà eventualmente salvare la categoria. VOTO 8.
Melfi: così come l’Ischia, ha rischiato a metà stagione, ma dopo una vittoria importantissima sull’Aprilia in quello che era uno scontro diretto i gialloverdi si sono addirittura riavuti e hanno ottenuto la promozione con alcune giornate di anticipo. Inaspettati alcuni colpi di mercato, come ad esempio quello di Ricciardo (che era già del Termoli) e quello di Sergio Cruz. I melfitani insieme al Matera saranno la squadra di calcio più quotata in Basilicata. Un plauso al diesse uscente Gioacchino Novelli abile a costuire con pochi spiccioli una squadra omogenea in ogni reparto. VOTO 8.
Vigor Lamezia: altra squadra che ha tribolato le pene dell’inferno per una serie di partite senza vittorie che era durata due mesi, ma alla fine il ritorno di mister Costantino, subentrato a Novelli, ha pagato positivamente. Lamezia Terme per la prima volta nella storia vedrà la terza serie nazionale. VOTO 7,5.
Sorrento: troppo altalenante il campionato dei costieri. Simonelli ha spiegato il tutto con la difficoltà dei giocatori nel fare gruppo, anche se dopo aver perso 4-0 a Frattamaggiore nei play-out la squadra ha provato a fare il miracolo contro un’Arzanese che si sentiva sicura di aver vinto. Il Prof di Saviano ha attribuito il problema principale al mercato: la squadra è stata strutturata male e ha perso qualche rinforzo che sarebbe stato idoneo nel mercato di riparazione (vedi il caso D’Orsi). VOTO 5.
Tuttocuoio: per essere stata una matricola ha combattuto, e l’ha fatto soprattutto nella prima e nell’ultima fase del campionato, dando così prova che non è forte chi non cade mai. Nonostante le poche vittorie nella parte centrale della stagione, i neroverdi, grazie anche alle otto marcature del centrocampista Salzano, hanno infatti ripreso a fare risultati e hanno agguantato gli spareggi che poi hanno vinto. VOTO 7,5.
Arzanese: la squadra di Marra a fine dicembre sembrava potesse fare fatica a salvarsi, poi è stata rimodellata nel mercato di riparazione, e ha avuto il centravanti Ripa che si è laureato capocannoniere del girone, ma nonostante tutto, gli sforzi di cinque mesi sono risultati vani con i due pareggi ottenuti contro il Tuttocuoio. I campani, che hanno giocato benissimo da gennaio fino all’ultima gara, sperano nel ripescaggio. VOTO 8.
Aversa Normanna: in nove mesi 3 allenatori, parecchi giocatori esperti che però non sono riusciti a dimostrare fino in fondo il curriculum che accompagnava ognuno di loro. Galizia, Di Vicino e Vicentin hanno segnato diversi gol ma ne hanno sbagliati anche degli altri. Pochi giovani, in particolare bomber Orlando (12 gol), Esposito e Russo che in caso di salvezza avrebbero costituito la fortuna della società granata. VOTO 5.
Chieti: gli abruzzesi hanno giocato un campionato troppo, troppo discontinuo, e figlio della situazione societaria che ha influito anche su quella tecnica, vedi il caso Morganti, il primo esonero di mister Di Meo e quello del ds Federico. Retrocessione giusta. Unici a salvarsi Robertiello, Berardino e Guidone nel marasma generale. VOTO 4,5.
Castel Rigone: non sono bastati 17 gol del vice capocannoniere del girone Tranchitella. Retrocessione grave per gli umbri, che erano pronosticati più su, eppure si pensava che avessero innestato una marcia utile alla permanenza nel professionismo. Sulle ultime 12 gare la squadra di Fusi non è riuscita a vincerne neanche una, e ha finito addirittura al penultimo posto. VOTO 4,5.
Martina: il voto negativo non è della gestione Napoli che pure ha fatto il massimo che poteva fare con la rosa che gli è stata consegnata. Troppi punti sono stati persi nel girone d’andata. Con quel pizzico di classe e spregiudicatezza che poteva dare Arcidiacono, e con un atteggiamento molto propositivo della squadra, i presupposti per la salvezza c’erano. È mancato l’ultimo passo a Messina. VOTO 5
Aprilia: il rendimento interno della squadra, capitanata in attacco da Barbuti, poteva essere d’aiuto, ma il problema è stato la scarsa attitudine a fare punti lontano dal Quinto Ricci. Neanche gli arrivi del “trottolino” Tortolano, del portiere Pane e dello stopper Orchi, i quali pure hanno fatto delle buone cose, sono stati utili. VOTO 4,5.
Poggibonsi: i problemi maggiori sono sorti, duole dirlo, dopo l’esonero di mister Tosi. Nella successiva gestione Graziani i toscani hanno fatto 7 punti in 8 gare, perdendo poche volte, ma la retrocessione ha avuto una coda velenosa tra squadra e allenatore.VOTO 4,5.
Gavorrano: la società era stata ripescata ed era partita in ritardo rispetto a tutte le altre, con una squadra giovane e con tre elementi solidi nel portiere Forte, nello stopper Miano e nell’attaccante ventenne Tempesti. Si sapeva che avrebbero lottato per un campionato di sofferenza, vista la formula impietosa della Seconda Divisione con 6 retrocessioni dirette, ma i gavorranesi sono stati una squadra leale e hanno cercato di non regalare nulla. VOTO 5.