Nell’assemblea del consorzio, i sindaci dovranno approvare il bilancio e procedere all’approvazione della nuova pianta organica della SpA Cisi ed Evi, l’ora della “resa dei conti”?

Di Amedeo Romano

Se i comuni sono indaffarati in questi giorni a far quadrare i conti ed approvare i bilanci, altrettanto vale per i consorzi sovracomunali: all’appuntamento non può sfuggire il consorzio intercomunale Cisi, la cui assemblea dei soci – i sei comuni dell’isola d’Ischia – è stata convocata per affrontare una serie di argomenti, anche spinosi, relativi alla situazione finanziaria del consorzio ed anche della società Evi SpA, di cui è socio.
Il regista di tutta l’operazione di sistemazione dei conti – argomento contro il quale si sono scontrati e bloccati negli anni amministratori e sindaci – è senza dubbio l’attuale liquidatore di entrambi, sia Cisi che Evi, il dott.Pierluca Ghirelli che ha da subito inquadrato e “preso di petto” la situazione. Dal 27 settembre 2012, data del suo insediamento negli uffici di via Leonardo Mazzella, il dott.Ghirelli – che già conosceva l’isola e le sue dinamiche amministrative – è sembrato subito “l’uomo giusto al posto giusto”: ha ritrattato le cifre dei mutui pendenti a Roma, ha risolto con una transazione il debito pregresso nei confronti della regione per l’acqua erogata e non pagata, ma lo scoglio principale è quello della matassa ingarbugliata derivata dagli anni dei passaggi delle gestioni idriche tra l’una e l’altra “sponda” di via Leonardo Mazzella, dove “si fronteggiano” le sedi del cisi e dell’evi, l’una di fronte all’altra…
Ed ecco che, dopo l’ennesimo rinvio di ieri per la prima convocazione andata deserta, stamani a mezzogiorno arriveranno, sul tavolo dei sindaci dell’isola, soci proporzionali del consorzio, le carte predisposte dal buon Ghirelli, a partire dal bilancio di previsione del 2013, al bilancio di previsione triennale 2013-2015, al piano degli investimenti. Si dovrà approvare poi un tavolo di lavoro per i depuratori. Ma lo scoglio forse più duro sarà quello dell’approvazione della nuova pianta organica della società Evi: negli anni passati al centro del ciclone mediatico (e non solo), la SpA “figlia” del Cisi ha sempre catturato le critiche dei politici isolani, assertori del presunto “sovradimensionamento” dei dipendenti, dimenticando probabilmente la genesi di alcune assunzioni verificatesi negli anni e che oggi starebbero scomode a qualcuno…Il dubbio, per il politico di turno, è trovare il bilanciamento tra le esigenze di cassa della società e la difficoltà di operare dei tagli nella pianta organica, leggi: licenziamenti. Si era pure parlato di formule miste, oppure di approfittare della mobilità per stornare queste forze lavoro nei comuni o in altri enti.
Fatto sta che finora nessun sindaco, nessun amministratore di Evi o di Cisi, nessuna assemblea dei soci o cda ha voluto/potuto alzare la mano e decidere…Forse che l’era Ghirelli renda le cose diverse o più indolori? O ci sarà una soluzione, uscita dal cappello magico del liquidatore? Solo i fatti di stamani daranno la risposta definitiva….

 

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