Il presidente dell’associazione nazionale “Io Abito-Regnum Siciliae”, Raffaele Cardamuro, scrive al premier Conte evidenziando, la necessità di recuperare gli immobili abusivi al patrimonio edilizio dei Comuni. “Nell’assicurare pari trattamento sociale tra tutti i cittadini italiani, sarebbe forse stato opportuno assicurare il recupero tramite pianificazione degli immobili sprovvisti di titolo costituenti la maggior parte del patrimonio edilizio del Meridione e successivamente consentire l’esecuzione degli interventi edili sottoponendoli alle agevolazioni previste”. Questa in sintesi la richiesta di Cardamuro, che di seguito pubblichiamo integralmente.
Egregio Presidente,
in queste poche righe, l’associazione nazionale IO ABITO – REGNUM SICILIAE vuole ringraziarla
per l’impegno ed il lavoro che sta svolgendo responsabilmente in questo periodo delicato
segnato dalla diffusione del Coronavirus.
Le misure restrittive introdotte con la giusta autorevolezza, in questa situazione emergenziale
per il nostro paese, si sono rivelate efficaci e siamo sicuri che unitamente al buon senso civico,
riusciremo completamente a fermare il virus anche nella fase di riapertura delle varie attività
commerciali.
Ma dopo il periodo di chiusura totale e di completo isolamento, il nostro paese ha bisogno di
regole chiare e certe per una serena ripartenza.
La nostra associazione, che si batte nella difesa del diritto costituzionale di abitare, minato
fortemente dalle demolizioni delle case edificate sine titulo, ha potuto constatare maggiormente
l’importanza di una dignitosa abitazione, quale presidio sanitario ed al contempo piccola chiesa
domestica nella lotta contro il virus.
Tempo fa, un articolo del quotidiano “Il Mattino” ha evidenziato che demolire tutte le costruzioni
abusive realizzate a Napoli e provincia equivarrebbe alla demolizione di una città grande come
Padova (fonte: Diritto.it, Demolizioni: i numeri di legambiente e l’elogio dell’ovvio).
Se consideriamo le percentuali dei numeri che identificano il fenomeno dell’abusivismo edilizio
nelle Regioni del Mezzogiorno, ci possiamo rendere conto che gli immobili, edificati sine titulo,
sono superiori rispetto a quelli edificati con regolare permesso. Un dato che da se solo
risulterebbe sufficiente a comprendere come le Istituzioni deputate al governo ed alla
pianificazione del territorio abbiano fallito nell’offrire una risposta efficace e razionale
all’esigenza abitativa. Il resto lo ha prodotto un mercato immobiliare notoriamente speculativo
ed anzi in parte anche all’origine di una bolla finanziaria globale.
Ci chiediamo Presidente: se queste case fossero state demolite, le nostre famiglie italiane dove
avrebbero dovuto osservare la quarantena durante il periodo critico di isolamento !?!
Scopriamo da oggi che il diritto all’abitazione (right to adequate housing) non è soltanto
un problema – più o meno riconosciuto – di giustizia naturale e costituzionale, ma può
essere fattore determinante per la salute pubblica nel contesto di una crisi sanitaria.
Oggi Presidente, possiamo dire con assoluta certezza che queste case, seppur abusive, sono
state necessarie per far fronte alla precarietà del modello italiano dell’offerta abitativa sempre
meno accessibile.
Ed è all’inizio di questa Fase 2 che vede la ripresa economica del nostro Paese che desideriamo
volgere il nostro pensiero attenzionando tutte quelle famiglie che sono prossime allo sgombero
del proprio immobile per via della demolizione e che non hanno altra soluzione abitativa.
Speravamo con trepidazione in questo DL Rilancio in una moratoria per tutte queste abitazioni.
Abbiamo accolto con fiducia la proposta del Ministro Boccia del Partito Democratico
dell’emendamento all’art. 36 del DPR 380/01 che prevedeva l’introduzione dei piani attuativi di
riqualificazione nei comuni senza aggravi di costi per lo Stato, ma utili per un rilancio economico;
un emendamento sensato che ispirato ai principi del ravvedimento operoso che avrebbe
permesso di recuperare a legalità in maniera intelligente tutti quegli immobili sottraendoli alle
inattuabili campagne di abbattimento.
Non sono tardate ad arrivare le critiche (poco ragionate ed ignare della complessità del
fenomeno), in particolare dei Verdi, che, riportando il consueto ritornello da salotto sulla
questione abusivismo, si sono rivelati ancora una volta sterilmente poco utili nell’affrontare con
proposte sagge l’annoso problema.
Presidente, oggi non possiamo più permettere a nessuno di trastullarsi e di snaturare i
diritti dei cittadini né infondere ad essi pseudo-speranze.
Riecheggiano ancora in noi le parole da Lei pronunciate nel discorso introduttivo del suo
insediamento al Governo: “Sarò l’avvocato di tutti gli italiani” !
Con la stessa forza e determinazione utilizzata per introdurre le sofferte misure restrittive, ci
aspettavamo ed eravamo fiduciosi che si sarebbe battuto al di là dei soliti attacchi inutili per
introdurre tutte quelle misure necessarie che permettevano di recuperare a legalità in maniera
intelligente tutti gli immobili sprovvisti di titolo e dare così un po’ di pace e serenità economica
alle famiglie italiane coinvolte, già sottoposte a livelli insostenibili di stress psicologico e
tensione emotiva.
È noto poi che la riapertura delle attività commerciali ha imposto il rispetto del distanziamento
sociale di mt. 1,00 e questo vuol dire Presidente ampliare gli spazi dei propri locali soprattutto
nel settore della ristorazione al fine di mantenere in esercizio la propria attività a parità di
reddito.
Ci chiediamo ancora una volta Presidente, come faranno, vista l’assenza di pianificazione
specifica per l’ampliamento di detti locali, questi esercenti a adeguarsi ai protocolli sul
distanziamento sociale? Forse “abusivamente”? Dovranno ridimensionare necessariamente gli
spazi di vendita e con essi il fatturato e dunque il proprio reddito.
In ultima analisi Presidente, desideriamo costatare che le agevolazioni per il Rilancio
economico del nostro Paese introdotte dal Sisma Bonus ed Ecobonus non sono usufruibili
in larga scala dalle famiglie del Mezzogiorno.
Se consideriamo infatti che il 60 % del costruito nel Meridione è abusivo e non si può prestare a
nessun tipo di intervento edile sia anche di manutenzione, ne deriva che queste agevolazioni
risultano discriminatorie nei confronti di quella parte del nostro paese più involuto, con un
sistema di pianificazione arretrato.
Nell’assicurare pari trattamento sociale tra tutti i cittadini italiani, sarebbe forse stato
opportuno assicurare il recupero tramite pianificazione degli immobili sprovvisti di titolo
costituenti la maggior parte del patrimonio edilizio del Meridione e successivamente consentire
l’esecuzione degli interventi edili sottoponendoli alle agevolazioni previste.
Invochiamo ancora una volta il suo intervento Presidente, perché possa manifestare il suo
apprezzamento verso il lavoro che la nostra associazione sta compiendo per la difesa del diritto
di abitare per tutte quelle famiglie italiane sulle quali incombe l’incubo della demolizione della
propria ed unica casa.
Non accada nel futuro di poterci trovare in una grave emergenza abitativa senza precedenti
nella storia dell’urbanistica italiana mettendo a rischio la salute e l’incolumità dei cittadini
italiani.
Saremmo lusingati nel poter essere ricevuti personalmente da Lei o attraverso una nostra
delegazione, per presentarLe i volti di chi per la nostra Costituzione insieme a Lei si batte!
Auspicando in una Sua convocazione, Con ossequio, cordiali saluti.
Palermo-Napoli 16.05.2020
IL PRESIDENTE
Raffaele Cardamuro.